IN Breve

Licenze di gioco online, si apre la fase 2: sono 46 i nuovi operatori ammessi

Novità nel settore delle licenze dei giochi per gli operatori che potranno esercitare nel nostro paese.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha comunicato il 17 settembre 2025 l’ammissione di 46 operatori alla Fase 2, relativa alla procedura per le nuove licenze di gioco online. La decisione chiude la verifica preliminare sulle domande presentate entro il 30 maggio 2025, e apre il passaggio più impegnativo del percorso autorizzativo. La Fase 2 prevede controlli documentali e tecnici stringenti, e impone il rispetto di requisiti di conformità più severi rispetto al precedente regime. L’amministrazione conferma un impianto regolatorio che punta a ridurre i margini di rischio, e a rafforzare la tenuta del sistema prima dell’entrata in vigore delle nuove concessioni.

Le informazioni sulle licenze

Il bando definisce una durata delle licenze pari a nove anni, superiore al passato, con l’obiettivo di garantire stabilità operativa e continuità di presidio. Il costo complessivo previsto per ciascuna licenza è pari a 7 milioni di euro, con una prima rata di 4 milioni da versare all’aggiudicazione, e una seconda rata di 3 milioni da corrispondere entro sei mesi dall’avvio effettivo. La struttura in due tranches lega l’esborso al progresso del piano di attivazione e impone una programmazione finanziaria e tecnica attenta. L’ADM collega la sostenibilità economica dell’autorizzazione con la capacità degli operatori di rispettare scadenze e standard operativi chiari.

Il sistema, benché in apparenza complesso, in realtà nasce per semplificare l'intera procedura di ammissione al circolo di operatori autorizzato dall'ADM. Una parte dei 46 nuovi operatori andrà dunque ad aumentare le opzioni a disposizione degli appassionati di gioco online. I giocatori possono comunque, già oggi, provare alcuni dei giochi iGaming di maggior successo, comprese anche le opzioni live come Dream Catcher Game Show, fra i più gettonati in questo momento. 

L’obbligo di operatività entro marzo 2026 definisce una finestra temporale chiara per la messa in esercizio delle piattaforme. Gli operatori ammessi devono completare gli adempimenti entro un termine documentale di 35 giorni: ciò include la presentazione degli atti richiesti, la dimostrazione della capacità tecnica e l’allineamento dei sistemi ai requisiti previsti. Il calendario si intreccia con la cessazione delle vecchie concessioni, che terminano definitivamente il 18 settembre 2025, e impone una gestione ordinata della transizione per evitare interruzioni di servizio e criticità di compliance.

Gli altri dettagli del quadro

Il quadro normativo richiede il rispetto dei controlli con verifiche su assetti societari, esponenti e filiere di fornitura. L’obbligo di tracciabilità delle transazioni e la segregazione dei conti operativi rientrano nella strategia di prevenzione del rischio. L’ADM verifica anche la solidità dei sistemi di monitoraggio, la continuità del servizio, la resilienza informatica e la qualità dei processi interni. I concessionari devono inoltre presentare piani di audit, procedure di incident management e modalità di gestione delle segnalazioni.

La regolamentazione prevede tutele rafforzate per il consumatore, coerenti con il GDPR e con i principi del gioco responsabile. Le piattaforme devono integrare strumenti di autolimitazione, sistemi di verifica dell’identità e filtri di vario tipo. Le informazioni sulla fruizione dei servizi devono risultare chiare e facilmente accessibili, e i canali di assistenza devono garantire tempi di risposta veloci e soprattutto tracciabili. L’ADM pone dunque grande attenzione alla qualità dell’esperienza e alla correttezza dei rapporti contrattuali, intesi come elementi essenziali dell’autorizzazione.

Foto | Cnina8 su Flickr