Come la realtà virtuale cambierà per sempre il mondo dei videogiochi
La realtà virtuale rappresenta una delle innovazioni tecnologiche più rilevanti del nostro secolo, specialmente se si parla di settori come quello dei videogiochi.
Una tecnologia che ha già iniziato a trasformare il modo in cui vengono progettate, sviluppate e vissute le esperienze videoludiche nel loro complesso. La sua caratteristica principale consiste nella creazione di un ambiente immersivo, tridimensionale e interattivo, che coinvolge completamente i sensi dell’utente. In sintesi, nasce per superare qualsiasi limite imposto dai videogiochi attuali.
Le caratteristiche della realtà virtuale nei giochi
La realtà virtuale consente ai giocatori di entrare "fisicamente" nel mondo del gioco, grazie a dispositivi come i visori, i controller con feedback aptico, i guanti sensoriali e il tracciamento del corpo. Questi strumenti permettono di vivere l’ambiente a 360 gradi, e di interagire con esso in modo naturale e dinamico. Si parla dunque di una nuova modalità di interazione che modifica completamente il concetto di gaming, in quanto riduce la distanza tra l’azione pensata e l’azione compiuta. I movimenti del corpo diventano comandi diretti e intuitivi, abbattendo la curva di apprendimento e aumentando l’immediatezza dell’esperienza.
La progettazione dei videogiochi deve quindi adattarsi ad una logica completamente nuova, ed è un percorso irto di ostacoli. Le tecnologie attuali sono ancora carenti, oltre che molto costose, il che pone più di un freno nelle scelte degli utenti. I player attualmente avvertono una certa diffidenza nei confronti della VR, preferendo opzioni più semplici ma comunque immersive e divertenti. Basti ad esempio pensare ai game show online come Spin a Win Live di Playtech, trasmessi in streaming direttamente da uno studio televisivo. Si parla di una sorta di terra di mezzo, che potrebbe comunque essere a sua volta arricchita dalla realtà virtuale.
Le sfide che attendono gli sviluppatori VR
Gli sviluppatori devono tener conto della percezione tridimensionale dello spazio, della libertà di movimento e della coerenza tra azioni e reazioni. Ogni dettaglio dell’ambiente virtuale acquisisce un’importanza decisiva, perché può essere osservato e vissuto da ogni angolazione. Se un elemento esce "fuori dal coro", dunque, basta quello per mettere a disagio il giocatore e per fargli perdere la sensazione di trovarsi in un mondo reale. Anche il sonoro assume un ruolo fondamentale, perché deve seguire la posizione del giocatore nello spazio e contribuire all’illusione. L’uso della voce, dei rumori ambientali e del suono direzionale diventa parte integrante della narrazione, e anche in questo caso oggi non si è ancora raggiunta la perfezione.
Il cambiamento riguarda anche il modo in cui si costruisce la narrazione videoludica. Le storie nei giochi VR devono lasciare più spazio all’esplorazione autonoma e alla scoperta personale, riducendo le interruzioni e le sequenze guidate. Il giocatore assume un ruolo più attivo nella progressione degli eventi, con la possibilità di osservare, scegliere e influenzare il corso dell’esperienza. Il tutto attraverso quelle decisioni che emergono naturalmente dalla sua interazione con il mondo virtuale, e che risultano quindi uniche e imprevedibili. Questo approccio modifica radicalmente il rapporto tra trama e gameplay, e gli sviluppatori dovranno assolutamente metterlo in conto.
Foto - Lcc