IN Breve

Debito di gioco da 14mila euro: la fuga disperata da una nave da crociera

Un gesto estremo per una fuga impossibile. La vicenda ha come protagonista un passeggero della Rhapsody of the Seas, la nave da crociera della compagnia Royal Caribbean.

Lo scorso 7 settembre l'uomo ha tentato di sottrarsi al pagamento di un debito di quasi 17mila dollari, equivalenti a circa 14mila euro, accumulato interamente nel casinò di bordo. 

Mentre l'imbarcazione stava attraccando nel porto di San Juan, a Porto Rico, al termine di una crociera di una settimana nei Caraibi, l'uomo ha deciso di gettarsi in mare sotto gli occhi increduli degli altri crocieristi e del personale. Convinto di poter così eludere i controlli e dileguarsi, la sua fuga disperata è però durata pochissimo. Due persone a bordo di moto d'acqua lo hanno immediatamente avvistato e recuperato, per poi consegnarlo alle autorità statunitensi che lo hanno posto in stato di fermo.

Una volta a riva, il passeggero ha provato a difendersi sostenendo di essersi tuffato per non dover dichiarare i 14.600 dollari in contanti trovati nel suo zaino. Una versione che non ha convinto gli inquirenti, soprattutto dopo la testimonianza della Royal Caribbean. La compagnia ha infatti chiarito che l'uomo si era registrato a bordo con un nome falso e che il debito era quasi esclusivamente legato alle sessioni di gioco d'azzardo nel casinò della nave. Rilasciato su cauzione in attesa del processo, ora rischia conseguenze legali gravissime: fino a 5 anni di reclusione e una multa da 250mila dollari.

Vicende come questa, nate in un contesto apparentemente ludico e spensierato, dovrebbero inevitabilmente porre l'attenzione su una dimensione diversa del gioco, spesso fraintesa : quella digitale, dove episodi di questo genere sono praticamente impossibili. Del mondo dei casinò online si conoscono spesso solo gli aspetti più promozionali e le offerte allettanti, tra cui il popolare bonus casinò senza deposito, ma si tende a ignorare una componente fondamentale che li differenzia dagli ambienti fisici non regolamentati: gli strumenti concreti di tutela del giocatore.

Una piattaforma di gioco legale, infatti, offre una serie di barriere e meccanismi di autolimitazione pensati proprio per prevenire derive compulsive e mantenere l'esperienza entro i confini del divertimento consapevole. Strumenti di limite di ricarica permettono all'utente di impostare una soglia massima di deposito, impedendo di spendere più di quanto preventivato. Similmente, le funzioni per il limite di tempo consentono di fissare la durata massima di una sessione di gioco, interrompendola automaticamente una volta raggiunto il termine.

I casinò più sicuri prevedono anche sistemi per imporsi una vera e propria pausa dal gioco, bloccando l'accesso a specifiche categorie di giochi per un periodo definito. Per le situazioni più critiche, esiste poi l'autoesclusione, un'opzione drastica con cui il giocatore può vietarsi l'accesso a tutte le piattaforme di gioco legali in Italia, in modo temporaneo o permanente.

L'episodio della Rhapsody of the Seas ci ricorda come l'assenza di controllo può trasformare un passatempo in un problema insormontabile. Sebbene nessun sistema possa eliminare del tutto il rischio, avere una cintura di sicurezza tecnologica e procedurale, offre ai giocatori online gli strumenti per gestire il proprio comportamento in modo più responsabile. E questo manca del tutto in un contesto fisico come quello di una nave.

Foto - Lcc