Elogio e disprezzo di una rovesciata
- Scritto da Manuel Muscas
Il dolore di un'intera isola, condiviso anche dal mito Gigi Riva, e uno sguardo da appassionato a quel momento che a Quartu ha portato via il piccolo Luca.
Quante volte ci aveva provato?
Quante volte da terra si era voltato per vedere quella palla entrare e gonfiare la rete bianca?
Un movimento quasi automatico che il padre di Luchixeddu gli aveva visto fare migliaia di volte, soprattutto a fine allenamento, quando la fatica e il divertimento lasciavano spazio all'immaginazione.
La chiamano rovesciata, sforbiciata o bicicletta è il gesto più semplice ma più affascinante dell' intero mondo del calcio. Quante volte avrò sognato di farla nello stadio della mia squadra del cuore o del mio paese, spesso le cose coincidono, quante volte avrò immaginato l' esultanza e gli abbracci dei miei compagni per un goal che io non posso vedere, concentrato per esser certo di aver colpito il pallone, proprio questo il fascino di quel gesto: realizzare un sogno e non poterne godere appieno.
Quante volte ci avrò provato nella strada in «morbido asfalto» davanti a casa di nonna e quante volte il mio migliore amico c'è riuscito facendo impazzire di gioia intere tribune «in continente».
Ti chiamo Luchixeddu perchè da noi i giocatori migliori hanno sempre un'ammirazione totale che dura nel tempo e l'affetto spesso viene dimostrato dalla gente con nomignoli tipicamente sardi. Sono sicuro che avrai immaginato di giocare la finale di Champions e portar sulle spalle la maglia numero 10 di un Cagliari trasformato dalla presenza sulla trequarti di un fenomeno come te. La stima e l'amore sono dimostrati dalla massiccia presenza della gente comune, dei tifosi e degli appassionati di calcio al tuo tribunale: presenza che ha incluso anche quella del mito assoluto del calcio in Sardegna, Rombo di Tuono Gigi Riva.
Te lo racconto io quel goal: Hai colpito la palla in pieno ed è andata a finire sotto l'incrocio e tutti sugli spalti stanno urlando il tuo nome.
Buon Viaggio Luchixeddu.
Foto da Flickr - Social World Film Festival