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Betting e calcio, un legame indissolubile

E intanto la situazione economica in casa Cagliari si fa sempre più florida.

La pandemia ha sicuramente inciso su molte questioni e su molti aspetti, soprattutto se si pensa a svariati settori dell’economia e del mondo del lavoro. Ci sono però certezze e rapporti che hanno resistito all’urto dell’emergenza sanitaria, delle chiusure, dei divieti, delle limitazioni e delle restrizioni. Il pensiero va al gioco d’azzardo, alle sue molteplici sfaccettature, ma soprattutto allo strettissimo legame tra il betting e il calcio, che dura e va avanti ormai da tantissimi anni.

A parlarne è stato il Gambling Quarterly Magazine, che, come sempre, ha diffuso il suo rapporto trimestrale sul gioco online. Un rapporto che analizza il periodo invernale, dove, di solito, si finisce per giocare un po’ di più. A dirlo e a confermarlo sono ancora una volta i dati. E, tornando betting, si può dire che, nella parte dello studio dove si parla appunto delle offerte di scommesse online dei principali operatori, è stata fatta una vera e propria panoramica sui campionati di calcio più importanti e conosciuti. Un qualcosa che ha fatto scoprire ed emergere come per la Premier League gli operatori abbiano offerto in media 4.395 scommesse/mercati, mentre il numero massimo è stato di 11.018. Per la Bundesliga invece la media corrisponde a 3.694 scommesse/mercati e un totale di 9.407. Per quanto riguardala nostra Serie A, gli operatori hanno offerto in media 3.781 scommesse/mercati. Il numero massimo di scommesse/mercati offerti è stato di 11.187.

Insomma, dati che spiegano molto bene il tutto e mettono in evidenza un rapporto molto solido e che ha resistito a tutte le difficoltà create dal Covid-19. Ora quindi si può guardare anche al futuro e a delle previsioni che parlano di una crescita annuale media stimata al 33%. A fare da traino, nemmeno a dirlo, dovrebbe essere i canali mobili, con dei ricavi cresciuti addirittura del 76%. Numeri che fanno sognare gli operatori e che mettono in luce un settore che appare duro a morire.

Un periodo di crisi è invece quello che hanno, in un certo senso, vissuto le società di calcio. Eppure ci sono stati anche club virtuosi, che hanno saputo gestire la situazione, sfruttando magari anche dei tesoretti passati. Questo è l’esempio del Cagliari, che, come ha messo in evidenza uno dei più recenti esercizi di bilancio, ha comunque i conti in ordine. Infatti, entrando maggiormente nel dettaglio, si può dire che, nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2020, nonostante l’impatto del Covid, i sardi hanno fatto segnare un +2,6 milioni rispetto alla stagione precedente. Il merito è soprattutto della cessione di Nicolò Barella all’Inter. Una gestione oculata che fa ben sperare per il futuro, ma che fa capire come, quando non si fa il passo più lungo della gamba e c’è lungimiranza, si può tenere botta anche a degli tsunami, come quello che ha rappresentato la pandemia.