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Domenica arriva l'ora legale

Domenica notte bisognerà spostare le lancette dell'orologio un'ora avanti e dormiremo quindi un'ora in meno!

Ora legale

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__ Stati che adottano il cambio d'ora.

__ Stati che hanno utilizzato il cambio d'ora in passato.

__ Stati in cui non vi è mai stato il cambio d'ora.

L'ora legale[1][2] è quella in vigore nel fuso orario al quale un paese decide di convenzionarsi. Durante il periodo estivo uno stato può aderire alla convenzione e spostare avanti di un'ora le lancette[3] degli orologi.

Dove l'ora legale viene usata, il termine ora solare si riferisce al periodo invernale. Per essere precisi, al cambio d'orario dovremmo semplicemente dire che l'ora legale "cambia": ad esempio, in Italia da UTC+1 (ora legale invernale) a UTC+2 (ora legale estiva) (vedi anche CET per Central European Time).

L'ora solare sarebbe tecnicamente diversa in ogni punto del globo terrestre, in quanto riferita alla posizione del sole.

Nei paesi dell'Unione europea e in Svizzera, l'ora legale inizia l'ultima domenica di marzo e termina l'ultima domenica di ottobre.

Solitamente quando l'orario coincide con quello del fuso orario di riferimento esso prende in Italia il nome di «ora solare» o «ora civile convenzionale». In alcuni paesi l'ora solare è di fatto sospesa, e si adotta l'ora legale per tutto l'anno.

Si noti che in molti paesi si utilizza una terminologia più diretta per designare l'ora legale, ovvero «orario estivo». Una denominazione più precisa perché riferita allo scopo del cambiamento d'orario e quindi slegata dal riferimento alla stagione estiva, è quella di «orario di risparmio della luce diurna» (dall'inglese: daylight saving time, DST).

Storia

Nelle società antiche e prima della diffusione degli orologi, l'organizzazione delle civiltà agricole non si basava su bioritmi fissi come nelle moderne civiltà industrializzate. I contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all'alba seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera o ritardo in autunno: nell'impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall'istante in cui questo evento astronomico si verificasse. Nell'età contemporanea l'espediente dell'ora legale non fa così che riprodurre almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.[4]

Già nel 1784, Benjamin Franklin, l'inventore del parafulmine, pubblicò un'idea sul quotidiano francese Journal de Paris. Le riflessioni di Franklin si basavano sul principio di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l'idea venne ripresa dal costruttore britannico William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora in avanti durante l'estate. Molti paesi imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

Vantaggi e svantaggi

Lo scopo dell'ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica. L'ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente "sprecate" a causa delle abitudini di orario.

Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d'estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l'ora legale è possibile sfruttare l'ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un'ora l'accensione della luce elettrica alla sera.

Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha stimato che tra il 2004 ed il 2007 l'adozione dell'ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro. Il risparmio per il solo 2007 è stato di 645,2 milioni di kilowattora[5] , mentre per il periodo compreso tra il 2004 ed il 2012 ha permesso un risparmio di oltre 6 miliardi di kilowattora con una minore spesa pari a novecento milioni di euro. Si ipotizzava un risparmio di energia elettrica per il 2013, per i sette mesi di ora legale, pari a 543,8 milioni di kWh equivalenti a 90 milioni di euro annui (calcolo eseguito sull'utente finale),[6] ma ad oggi non è ancora disponibile il consuntivo a conferma o meno della previsione. In base a queste considerazioni si avrebbe un analogo risparmio energetico con l'adozione di uno stile di vita che abbia orari "centrati" rispetto al mezzogiorno (cioè dormire dalle 20 alle 4 anziché dalle 23 alle 7), perché si sfrutterebbero così interamente le ore di luce. Su questi argomenti si innescano però considerazioni psicologiche che non sono sotto il controllo dell'amministrazione.

Nei giorni immediatamente successivi al "cambio dell'ora" (ossia al passaggio da ora solare a legale e viceversa), alcune persone lamentano disturbi dovuti all'alterazione del ciclo sonno-veglia[7]. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l'effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo. Una ricerca da parte di svariati cardiologi americani afferma che l'ora di sonno persa il giorno dopo l'entrata in vigore dell'orario estivo incrementa del 25% la probabilità di subire un infarto cardiaco. Questo rischio cade del 21% il giorno in cui l'ora di sonno persa viene recuperata.[8]

Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all'ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell'abolizione dell'ora solare. Questa soluzione comporterebbe l'utilizzo dell'ora legale tutto l'anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d'inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un'ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario.[9]

Adozione dell'ora legale

Europa

Dal 1996 tutti i paesi dell'Unione europea - più la Svizzera e i paesi dell'est Europa - adottano lo stesso calendario per l'ora legale, nonostante le polemiche di alcuni stati membri. Fino all'ottobre 2011 anche la Russia era agganciata a questo sistema di cambio ora, poi è passata a sperimentare l'ora legale permanente, arrivando infine a ripristinare invece l'ora solare quale orario di riferimento per tutto l'anno (ora solare permanente)[10].

Il protocollo che regolamenta l'ora legale in Europa stabilisce che per i tre fusi orari, Europa occidentale (UTC) Europa centrale (UTC+1) Europa orientale (UTC+2), il cambio dell'ora avvenga l'ultima domenica di marzo e l'ultima domenica di ottobre allo scoccare delle ore 01:00 UTC, cioè dalle ore 01:00/02:00/03:00 alle ore 02:00/03:00/04:00 in marzo, e viceversa in ottobre. Per i paesi che adottano il fuso orario dell'Europa centrale (UTC+1), quando scattano le ore 2:00 antimeridiane dell'ultima domenica di marzo a Berlino gli orologi vengono spostati avanti di un'ora, cioè l'ora che inizia alle 2:00 e termina alle 3:00 viene soppressa. Nel passaggio inverso (che avviene l'ultima domenica di ottobre), quando scattano le ore 3:00 antimeridiane si riporta l'orologio indietro di un'ora, cioè l'ora che inizia alle 2:00 e termina alle 3:00 viene ripetuta due volte.

Questi orari sono stati scelti perché sono quelli in cui la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta al minimo e quindi si minimizzano i disallineamenti rispetto agli orari giornalieri programmati. Si noti come l'ora legale scatti contemporaneamente in tutta l'Unione: se il cambio avviene dunque fra le 2 e le 3 nell'Europa centrale, avviene fra l'una e le 2 in Gran Bretagna e in Portogallo, e fra le 3 e le 4 in Grecia.

Italia

In Italia l'ora legale nasce come misura di guerra nel 1916, tramite il Decreto Legislativo luogotenenziale n. 631 del 25 maggio che andò a modificare il precedente Regio Decreto n.490 del 10 agosto 1893 relativo al meccanismo di calcolo dell'ora in vigore nel paese, rimanendo in uso fino al 1920.

Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda guerra mondiale. In tale occasione si ebbe il periodo di massima durata dell'ora legale: dal 14 giugno del 1940 al 2 novembre 1942. La creazione della Repubblica Sociale comportò per due anni la sfasatura dell'applicazione dell'ora legale fra il Nord e il Sud del paese.[11] Durante l'occupazione jugoslava di Trieste l'esercito titino la vietò per allineare l'orario della città a quello del resto della Jugoslavia[12]. L'ora legale venne adottata definitivamente con la legge 503 del 1965[13], in periodo di crisi energetica.

L'ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre; in quell'anno specifico restò in vigore dal 22 maggio al 24 settembre. Tale durata venne estesa a sei mesi nel 1980 anticipando l'inizio alla prima domenica di aprile e poi dal 1981 all'ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme al resto dell'Europa quando la fine fu spostata all'ultima domenica di ottobre.

La legge 1144/1966 delegò al Presidente della Repubblica il compito di decidere annualmente inizio e fine dell'ora legale[14] rispettivamente nel periodo 31 marzo-10 giugno e 20 settembre-31 ottobre. Nel 1980 il decreto-legge n. 270 modificò tali periodi anticipando il possibile inizio al 28 marzo[15]. Due anni dopo si anticipò il potenziale periodo di avvio dell'ora legale al 15 marzo[16].

Solo nel 2010 l'Italia con l'art. 22 della legge 96, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo (direttiva a firma del presidente N. FONTAINE)[17], fissò l'inizio dell'ora legale alle ore 2:00 del mattino dell'ultima domenica di marzo e il termine alle 3:00 del mattino dell'ultima domenica di ottobre[18], pratica comunque già svolta in Italia fin dal 1996[19].

Svizzera

In Svizzera l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1981. Dal 1996 segue il calendario dell'Unione europea.

Paesi equatoriali

In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l'ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l'arco dell'anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un'ora per aggiungere luce alla sera.

Emisfero australe

Nell'emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all'emisfero boreale, anche l'ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato[20], mentre in Brasile si va dalla terza domenica di ottobre alla terza domenica di febbraio.

Altri paesi

In Africa l'ora legale è scarsamente usata e, in paesi come la Tunisia, usata soltanto durante quegli anni in cui il Ramadan cade in periodo di ora Legale (come dal 2005 al 2009) per non allungare le giornate di digiuno dei fedeli musulmani. In Russia dal 2011 ad ottobre 2014, a seguito di una decisione presa da Dmitrij Medvedev, è stata adottata per tutto l'anno l'ora legale (ovvero l'orario estivo, cioè con gli orologi posti un'ora avanti rispetto al fuso orario). Da ottobre 2014, dopo l'approvazione di una proposta parlamentare, l'ora legale è stata abolita ed è tornata in vigore l'ora solare per tutto l'anno. La Bielorussia, vista la vicinanza politica alla Russia, ha deciso di adottare il suo stesso sistema orario. In Ucraina inizialmente si è pensato di adottare il sistema russo, ma si è poi preferito mantenere lo stesso sistema dell'Unione Europea.

Note

  1. ^ Legge comunitaria sull'ora legale.
  2. ^ Neviani/ Feyles -"Geografia generale"
  3. ^ Naturalmente, per orologi digitali o informatici (cellulare, computer, cruscotto automobile, ecc) non ci sono lancette. Quando l'impostazione oraria del dispositivo non è aggiornabile automaticamente (oppure il servizio del provider non è disponibile), per passare da ora legale a solare (o viceversa) è errato modificare direttamente l'ora. Una volta impostato il fuso orario corretto, occorre agire sull'opzione che consente di modificare il tipo di orario (legale/solare), aumentando o diminuendo di 1 ora il valore predefinito. Questo perché, altrimenti, l'orario non è sincronizzato correttamente con quello del provider e quindi, ad esempio, i marcatori temporali degli SMS risultano diversi dall'orario del telefono. Questo, ovviamente, se è disponibile l'opzione (si/no) di "ora legale" (oppure l'incremento in ore di "daylight saving").
  4. ^ Prima della rivoluzione industriale, se prendiamo ad esempio una città alla latitudine di Milano, l'usuale risveglio all'alba comportava l'inizio della generalità della attività umane ad un orario che corrispondeva alle 8 del mattino all'inizio dell'inverno, per poi anticiparsi progressivamente di tre ore e mezza fino all'inizio dell'estate. Nell'epoca attuale l'ora legale comporta invece un anticipo fisso di un'ora, applicato peraltro tutto d'un colpo.
  5. ^ www.terna.it(pdf)
  6. ^ Comunicato stampa Terna, ORA LEGALE: IN 7 MESI MENO CONSUMI PER 545 MILIONI DI KILOWATTORA, terna.it, 29 marzo 2013. URL consultato il 3 aprile 2013.
  7. ^ Disturbi del ciclo sonno-veglia
  8. ^ Ransdell Pierson e Bill Berkrot, Daylight saving time linked to heart attacks: study, su www.reuters.com, Thomson Reuters, 29 marzo 2014. URL consultato il 31 marzo 2014.
  9. ^ Comunicato stampa Codacons, Il Codacons chiede l'eliminazione dell'ora solare: favorevole l'80% degli italiani, diariodelweb.it, 25 marzo 2012. URL consultato il 30 marzo 2008.
  10. ^ In russia ora solare permanente http://www.wired.it/attualita/ambiente/2014/10/27/russia-ora-solare-sempre-inverno-permanente/
  11. ^ Ad esempio il ritorno all'ora solare nel 1943 il 4 ottobre al Nord e il 24 ottobre al Sud
  12. ^ Ciro Manganaro, Trieste fra cronaca e storia, Bologna, Tamari, 1975, p. 94.
  13. ^ LEGGE 14 maggio 1965, n. 503
  14. ^ LEGGE 24 dicembre 1966, n. 1144
  15. ^ DECRETO-LEGGE 21 giugno 1980, n. 270
  16. ^ LEGGE 22 dicembre 1982, n. 932
  17. ^ DIRETTIVA 2000/84/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 gennaio 2001 concernente le disposizioni relative all'ora legale
  18. ^ LEGGE 4 giugno 2010, n. 96
  19. ^ Ora legale italiana dal 1916
  20. ^ (EN) Adozione dell'ora legale in Australia

Collegamenti esterni

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