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La Norvegia dal cuore verde che vive con lentezza

Viaggio nel paese nordico tra fiordi e politiche ambientali avanzate e un paesaggio che nonostante le contraddizioni resta uno dei più mozzafiato d’Europa.

La Norvegia è un paese con un grande cuore verde, una qualità della vita sorprendentemente alta e a misura d’uomo, ma con qualche piccola contraddizione che deriva dalla sua vocazione alle risorse naturali. Il paese scandinavo è sicuramente tra quelli che offrono i paesaggi più incontaminati d’Europa e un’aria pulita degna dell’alta montagna su gran parte del territorio: qui, accanto alle più note meraviglie che si possono ammirare nella sua parte più settentrionale, da Tromsoe su fino a Capo Nord, come l’aurora boreale e il sole di mezzanotte,  si possono visitare paesaggi cittadini straordinari e la magnificenza delle crociere sui fiordi, in cui si naviga su acque a una profondità fino a 1300 metri, con sopra la testa montagne che arrivano anche a 1800 metri.
Tutto questo è possibile grazie alla presenza di una popolazione ridotta su un territorio molto ampio, visto che i norvegesi sono appena 5 milioni su oltre 385mila chilometri quadri di estensione, con una densità di appena 15 abitanti per chilometro (in Italia è di 201 persone per Km2), ma anche per il modo in cui vengono tutelate le risorse ambientali e storiche, per non parlare di un’attenzione quasi maniacale agli stili di vita e alle politiche green.

La Norvegia è verde ed elettrica

Il paese vanta un vero record di auto elettriche in proporzione alla popolazione, visto che in Norvegia ce ne sono ben 120mila contro le 30mila di tutta la Germania, che non è certo l’ultima arrivata (e ha una popolazione 16 volte superiore): non è una statistica casuale, visto che il governo di Oslo non prevede nessun tipo di tassa su questo genere di veicoli. Niente bollo di circolazione, niente spese alla dogana per l’importazione, nessuna applicazione dell’Iva; non è tutto, perché oltre al momento dell’acquisto i vantaggi sono presenti anche in seguito, con le città piene di corsie preferenziali per i mezzi non inquinanti, il trasporto sui traghetti quasi sempre gratuito e molti punti di ricarica pubblici e gratuiti sparsi per il paese.
Tra i comuni che applicano con maggior successo queste politiche c’è Bergen, seconda città della Norvegia, particolarmente adatta ai viaggiatori del Sud Europa per le sue bellezze, con interi quartieri patrimonio Unesco, e per il suo clima oceanico temperato, che pur causando molte piogge mantiene le temperature quasi sempre sopra lo zero, anche nei mesi invernali. Qui il municipio sembra avere come principale obiettivo quello di ridurre il traffico veicolare, elettriche escluse: nelle ore di punta, entrare in città in auto costa l’equivalente di 5 euro (2 euro il resto della giornata) a meno che non si guidi ecologico, e spesso anche le barche sono alimentate con energia “pulita”.

Ambiente e cultura sempre in primo piano

Viste le ridotte dimensioni e il clima clemente, a Bergen si gira soprattutto con gli efficienti mezzi pubblici, in bicicletta e a piedi, e proprio questo è il modo migliore per ammirare il centro storico della città con il quartiere portuale di Bryggen, dove si trovano le caratteristiche case in legno colorate, patrimonio dell’umanità secondo le Nazioni Unite: la sua estetica è un’eredità del periodo in cui Bergen è stata sottomessa alla Lega Anseatica (tra il 1300 e il 1600) e le scelte architettoniche dipendono dai grandi commercianti tedeschi che vivevano e lavoravano nella zona.
Altra esperienza da non perdere è quella della crociera sui fiordi, che può avere lunghezza e modalità variabili: da Bergen, la più consueta è quella di “Norway in a nutshell” che conduce al Nærøyfjord, anch’esso patrimonio dell’Unesco,  su traghetti che per lunghi tratti viaggiano anche’essi ad energia elettrica, fino a raggiungere il porto di Flåm, piccolo villaggio nell'Aurlandsfjord, da dove si parte per uno dei viaggi in treno più indimenticabili che possano capitare. La linea si chiama Flåmsbana, e porta in soli 20 chilometri fino a un’altezza di quasi 900 metri, costeggiando il fiordo per raggiungere l’immensa cascata di Kjosfossen, dove ci si ferma qualche minuto per ammirare al meglio uno straordinario fenomeno naturale.

Petrolio, balene e qualche contraddizione

Se è vero che la Norvegia è un paese dove l’attenzione all’ambiente è altissima e dove si vive con una certa “lentezza”, visto che gli orari di lavoro sono ridotti e nei festivi moltissimi negozi restano chiusi, è anche vero che questo benessere, con annesso stile di vita “sostenibile”, è in buona parte dovuto ad immense risorse naturali come il petrolio, di cui il paese è terzo esportatore mondiale dopo Arabia Saudita e Russia.
I sussidi del famoso stato sociale norvegese e gli sgravi fiscali ambientali sono quindi in parte sostenuti grazie all’oro nero, con una produzione di oltre 3 milioni di barili al giorno, per un settore che in gran parte resta pubblico: infatti, tutti gli introiti della vendita finiscono in due fondi sovrani rigorosamente statali, uno dei quali esplicitamente dedicato alle pensioni, che oggi ammonta a circa 770 miliardi di dollari mentre l’altro arriva a 880 miliardi di dollari. I soldi del secondo vengono poi investiti all’estero, soprattutto in azioni e bond, e a scegliere come usarli (cercando – non sempre con successo - di evitare investimenti eticamente discutibili) è un “Consiglio etico” nominato dal governo.
Altra contraddizione tipicamente norvegese è nel fatto che in molti dei migliori ristoranti si possa gustare un delizioso (secondo chi lo ha assaggiato) filetto di balena, visto che il paese è leader (ha superato anche il Giappone) in questo tipo di caccia, da sempre nel mirino degli ambientalisti. La flotta norvegese dedicata a questa pratica crudele consiste di 22 baleniere, che nel solo 2015 hanno catturato ben 660 balene, mangiate ma usate anche per oli di bellezza, integratori e prodotti per la salute.

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