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Yucatán, la penisola dell'ospitalità

Tra bellezze naturali e rovine dell’antica civiltà Maya, si estende lo Yucatán, terra magica e suggestiva.

L’archeologia maya, un mare fantastico, meraviglie naturali, fenicotteri, tartarughe, grotte. Lo Yucatán è una delle zone più suggestive del Messico, con un’ottima gastronomia e splendidi alberghi.

Un posto dove scegliere se stare in un tranquillo isolamento o scatenarsi fra la pazza folla. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Anche per gli animi più sensibili al fascino sottile del misticismo e della poesia. Per chi sa apprezzare ecosistemi di foreste tropicali e lagune popolate da scimmie e giaguari – rari – , coccodrilli e iguana.

A due passi da un mare turchese e straordinari reperti di una stagione fantastica della civiltà. Le suggestioni dello Yucatán sono davvero sorprendenti come i Cenotes, luoghi misteriosi, grotte molto importanti nella cultura maya, che si aprono nel terreno e diventano piccole piscine fresche dove si può nuotare in un magico silenzio.

Poi ci sono le meraviglie infinite, le opere dell’uomo che hanno fatto la Storia e che ancora oggi custodiscono misteri e tengono impegnati gli studiosi. Pochi luoghi al mondo scolpiscono l’anima come Chichen Itza, sede archeologica non ancora del tutto interpretata: il suo nome significa "bocca del pozzo degli Itzà" ed è la più imponente e grandiosa tra le città perdute del popolo Maya. Venne fondata nel IX secolo e misteriosamente abbandonata nel XV. Le sue rovine comprendono elementi architettonici di incredibile bellezza, nati dalla fusione dell'arte maya con quella tolteca e sono particolarmente suggestive anche perché non sono stati ancora decifrati con esattezza i meccanismi che regolavano tutti i riti che qui si svolgevano, dal gioco della pelota ai sacrifici umani.

E il raggio magico del sole che nei due equinozi anima un serpente che non esiste ma che si vede scivolare lungo la scalinata del Castillo, la meravigliosa piramide di Kukulkan, dove agli equinozi di primavera e di autunno, al calare e al sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un'ombra a forma di serpente piumato, Kukulkan appunto, lungo la scalinata nord.

Ma anche la contemporaneità dello Yucatán merita grande attenzione. Merida, la capitale, è città interessante, con un centro storico fra i più grandi e affascinanti del Messico, le chiese e le haciendas, grandi ranch a conduzione familiare che hanno segnato lo stile di vita di questa regione.

Stupisce lo Yucatán, per una bellezza straripante. Fenicotteri, il bagno con gli innocui squali balena, le tartarughe in ambienti che una lungimirante politica ambientalista riesce a salvaguardare ma a non negare alla rispettosa visita dei viaggiatori. Questo è il Messico più vero e autentico, dove ancora oggi si rispetta il grande comandamento dell’ospitalità: “mi casa es tu casa”. E qui non sono soltanto parole.


Il mistero della Pelota
A Chichén Itzà sono stati trovati sette campi per la pelota (sferisteri) ed il principale è il più imponente che sia mai stato scoperto, lungo circa 146 metri e largo quasi 37, circondato da mura alte 8,5 metri. Nel mezzo delle due mura laterali è posto, a un'altezza di 7,5 metri, un cerchio di pietra, abbellito da motivi a forma di serpente. I giocatori dovevano tirare una palla di caucciù attraverso questi cerchi non usando le mani, ma gomiti, ginocchia e fianchi. La palla, simbolo del Sole, non doveva toccare il terreno perché altrimenti si sarebbe interrotto il corso simbolico dell'astro.


Foto: Pixabay | CC0 Public Domain


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