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Matera, la città dei Sassi

Il 2019 sarà l ’anno di questa straordinaria e unica città, selezionata come Capitale Europea della Cultura.

A Matera, o sali o scendi si usa dire tra gli abitanti. E basta un'occhiata dal Belvedere, il punto migliore per contemplare i Sassi, per scoprire quanto la frase calzi a pennello all'antica città, con il suo reticolo di viuzze che si diramano tra le case-grotta per insinuarsi nelle cantine dalle pareti in roccia di tufo.

Ma chi conosce davvero Matera sa che il succedersi di alti e bassi non descrive solo i suoi rioni. Dal punto di vista del territorio, richiama anche tutta la suggestione della sua collocazione geografica, tra le masserie dell'altopiano della Murgia e la selvatica profondità scavata dal Canyon della Gravina.

E ancora di più si addice alla sua storia, che ha conosciuto lontani splendori, l'ha vista città regia e capoluogo, per poi scivolare in un sordo degrado, fino a toccare il fondo dell'abbandono. Infine, Matera ha risalito la via degli allori, conquistando per il 2019 l'ambito titolo di Capitale europea della cultura.

Chi la incontra per la prima volta, entra a Matera in punta di piedi, quasi che l'incanto che sembra avvolgerla dovesse dissolversi da un momento all'altro. È il modo giusto per visitarla, con scarpe comode a suola bassa, pronti ad addentrarsi tra i suoi vicoli, alla scoperta degli angoli nascosti: conoscerete così una città che appare sospesa in un magico passato, tra gli echi ancestrali della Preistoria e la sacralità della civiltà rupestre. Un'atmosfera che si estende alle terre che circondano la Città dei Sassi, gravide di luoghi inaspettati coperti da olivi e lampascioni.

Come la Grotta dei Pipistrelli, in cui si narra che il re Barbarossa rinchiuse la figlia con un immenso tesoro. Oppure la Cripta del Peccato Originale, tornata alla luce solo negli anni Sessanta e custode di numerosi affreschi, dipinti sulla pietra da un artista sconosciuto. Ma potreste anche restare stupiti nell'imbattervi in un suo volto decisamente più contemporaneo: è il caso del poco noto Parco Scultura della Palomba, una grande opera antropologica che il maestro Antonio Paradiso ha creato in una cava del Paleolitico. Le sue opere in cemento e metallo carbonizzato, proveniente dal Ground Zero di New York, sono un magnifico esempio di arte semi-astratta, perfettamente in armonia con il contesto naturale.

Quando i vostri piedi saranno sazi di itinerari e avrete placato la fame dell'intelletto, ricordate che la cultura è anche folklore: abbandonate le gambe sotto una tavola ed esplorate le prelibatezze della cucina tradizionale. Un buon piatto di Cialledda è la prima tappa consigliata.


LA CRAPIATA: TRADIZIONE COTTA A PUNTINO
Oltre alla Ciallèdd, piatto contadino a base di pane raffermo, con uova, patate e erbe della Murgia, Matera è famosa per la sua Crapiata. Nata per festeggiare la fine del raccolto, la Crapiata è una zuppa di legumi e cereali che, il primo Agosto di ogni anno, veniva fatta bollire in un grande pentolone di rame. Gli abitanti dei Sassi celebravano così i frutti della terra, accompagnando la zuppa con canti, balli e fiaschi di vino Primitivo. Un rito ancora omaggiato nel borgo La Martella.


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