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Buon Compleanno Santiago di Cuba!

Un compleanno speciale per l'ex capitale dell’Isla Grande, che celebra cinque secoli di storia, cultura, arte e buona cucina.

di Marco Galletti

Cinquecento anni di storia. Cinque secoli di splendori e battaglie, gioia di vivere e arte. Santiago di Cuba si festeggia così, con l’orgoglio di una splendida città coloniale che è stata capitale dell’isola ed è rimasta una straordinaria culla di civiltà oltre che di allegria.

Gli splendidi ritmi del Son sono nati qui, fra i sorrisi di questa gente, in parte arrivata in schiavitù dall’Africa. Oggi Santiago è la seconda città del paese, 780 chilometri a est de L’Avana, ma la storia gli ha consegnato una serie incredibile di primati che custodisce con fierezza. Venne fondata il 28 giugno 1515 da Diego Velazquez ed è stata la prima capitale di Cuba, fino al 1549. Qui è sorto il primo edificio costruito in America dagli europei, e anche la prima cattedrale cubana, la prima miniera di rame a cielo aperto di tutto il continente e il primo museo dell’isola. Non solo. Santiago è la sola città Eroe della Repubblica di Cuba, il luogo dove cominciò l’ultima tappa della rivoluzione cubana con l’assalto, era il 26 luglio 1953, al Cuartel Moncada.

Si dice che a Santiago batta un cuore creolo. Ed in parte, almeno, è vero. E’ dal passato coloniale che la città trae gran parte del suo fascino, anche se gli edifici riescono a fondersi in un unicum inimitabile con stili architettonici che vanno dal barocco al neoclassico. Da non perdere, nella visita della città, sono il Museo di Arte Coloniale che è stato allestito nella piccola ma bellissima casa di Diego Velazquez, una delle residenze più antiche di Cuba. Proprio lì accanto si trovano la Cattedrale, costruita nel 1523 ma poi rifatta diverse volte, e il Museo Emilio Bacardi, che fu non soltanto il grande dispensatore di rum, ma un uomo d’affari, un patriota e un fraterno amico di Josè Martì, il poeta eroe della rivoluzione, sepolto nel piccolo Cimitero di Santa Ifigenia.

Santiago de Cuba | Foto Jack Wickes (© BY-NC-ND 3.0 IT)

L’origine creola arricchisce anche la cucina, con piatti straordinari, come il maiale arrosto, servito con fagioli neri e riso bianco e accompagnato dall’irrinunciabile birra gelata. Una città che è stata ribelle ieri ed è straordinariamente ospitale oggi. E’ l’anima di Santiago di Cuba e dei suoi abitanti, accoglienti e fieri, gentili ma mai domi. Combatterono con coraggio anche contro i pirati, ma sono stati anche capaci di insegnare al mondo la difficile arte del far festa. Raccontano che già ai tempi di Diego Velázquez, era segno di buon gusto ricevere con onori gli stranieri e scatenare in loro onore un allegro clamore che durava tutta la notte. I successori di Don Diego andarono a prendere uomini dalla lontana Africa per il duro lavoro ai torchi della canna da zucchero, e questi, malgrado il triste destino di schiavi in una terra straniera, conservarono la loro musica e la loro voglia di vivere.

Proprio mescolando la nobiltà spagnola e la spontaneità dell'africano si produsse una delle più autentiche e genuine mescolanze delle Americhe, che si arricchì ulteriormente anche con la cultura francese arrivata da Haiti alla fine del secolo XVIII, dopo il trionfo della Rivoluzione in quell’isola: canti, musica e danze degli schiavi haitiani al seguito dei loro padroni, sono diventati parte inseparabile di questo felicissimo incontro.

I resti delle piantagioni di caffè francesi si possono ancora vedere sulle colline a est della città, mentre l’altro grande monumento di Santiago, che ha contribuito alla conquista del titolo assegnato dall’Unesco di Patrimonio mondiale dell’Umanità è la Fortezza di San Pedro de la Roca del Morro che oggi ospita il Museo della Pirateria.

E poi, naturalmente, le spiagge: Siboney, la più vicina e, forse, la più bella, e ancora, Baconao, Daiquiri, Sigua, Verracoes, Playa Larga, Cazonal. Con le meraviglie che Cuba sa offrire: mare splendido, sabbia bianca, musica, allegria. Nella città maestra di ribellioni e festeggiamenti.

Buon compleanno, Santiago, cinque secoli di onore.


Il Son cubano
Il Son cubano è un ritmo nato a Santiago di Cuba verso la metà del XIX secolo. Nasce da una contaminazione e dalla mescolanza tra la tradizione musicale dei colonizzatori europei e i ritmi degli schiavi africani. È il genere che ha dato origine ai ritmi caraibici più ballati oggi, primo fra tutti la Salsa ed è il primo ballo caraibico concepito a coppia, che non si basi su coreografie di gruppo. Insieme al Tango, lo si può considerare il primo ballo di coppia in senso moderno. Questo stile prese piede all'inizio del XX secolo, trovando negli anni '20 e '30, la nascita di un vero e proprio fenomeno culturale.

Il Son deriva dal più aristocratico Danzon, che a sua volta deriva dalla contradanza ed è sicuramente il genere più rappresentativo dell'isola, dal quale sono nati i ritmi e le melodie del Mambo negli anni 40, il Cha Cha Cha e la Salsa negli anni '50 e della Timba negli anni '80.

Uscendo dall'Isla grande, anche la Salsa detta Portoricana o Newyorkese, sono stili sviluppatisi negli anni '70 a New York e Miami (quindi non a Portorico, dove come fenomeno di costume sono arrivati così come li conosciamo solo negli anni ‘90) e sono da considerare anch' essi, derivanti dalla matrice cubana del Son.


Relitti e santuari
A pochi chilometri da Santiago ci sono luoghi che valgono almeno una visita. El Cobre, innanzitutto, a circa 20 chilometri. E’ il santuario dedicato alla Madonna, meta di molti pellegrinaggi. A circa 30 chilometri si trova invece la Gran Piedra, nella Sierra Maestra, una gigantesca roccia di cui è stato perfino calcolato il peso: 75 mila tonnellate che gli sono valsi il titolo di più grande masso del mondo. Da qui il panorama è splendido. La Riserva della Biosfera di Baconao è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità: è un immenso parco dove si combinano spiagge, boschi, musei e anche centri di immersioni. La purezza del mare consente di ammirare moltissime specie di pesci ma anche di visitare 73 relitti di navi.


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