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Diventa sostenibile l’acqua sarda iperminerale famosa nel mondo

Percorso con attenzione all’ambiente per il gruppo San Martino, dal riciclo del Pet fino all’utilizzo massiccio del vetro.

Prosegue il rinnovamento sostenibile del Gruppo San Martino in Sardegna. San Martino produce l'unica iperminerale da tavola in Italia, poche nel mondo. Per anni si è sospettato che la ricchezza di minerali nell'acqua (tecnicamente detta Residuo Fisso) fosse un danno e non un pregio. Si è ipotizzato che il sodio fosse pericoloso. Invece, in acqua San Martino, il sodio presente si abbina a Bicarbonati e Potassio, attivando una serie di processi metabolici positivi. Ad attestarlo una ricerca pubblicata su Science Direct Journal (https://authors.elsevier.com/sd/article/S0753-3322(21)00294-8).

Da anni la San Martino ha avviato un processo di miglioramento della qualità tecnologica e dell'efficienza produttiva, con particolare attenzione all'ambiente. Le nuove etichette della linea PET sono 100% riciclabili insieme alle bottiglie, che sono realizzate con un innovativo PET riciclato. L'azienda orienta le sue trattative commerciali al maggior utilizzo del vetro. La più grande novità del processo di innovazione per l'ambiente è l'ingresso in produzione delle lattine.

"Come azienda siamo orgogliosi del processo che ci ha portati fin qua, ad avere uno stabilimento completamente rinnovato con tecnologie avanzate e controlli se possibile ancora più scrupolosi. L'introduzione di questo nuovo formato ne è il simbolo concreto. Siamo una delle primissime aziende in Italia e la prima in assoluto in Sardegna ad aver scelto questa strada nel nome dell'ambiente ma non solo. Un prodotto nuovo, sostenibile e al passo con i trend globali di consumo sano e sostenibile, facilmente impilabile e occupando meno spazio si ottimizzano i trasporti", racconta Luca Simula, CEO del Gruppo che imbottiglia e distribuisce le acque San Martino, Giara e Sandalia.

Foto | jirihnidek su Flickr

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