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La Pattada sarda finisce in edicola

PattadaFa parte di una collezione dell'editore Hachette: icona pop o arma pur sempre pericolosa?

I coltelli, si sa, nel bene e nel male fanno parte della nostra tradizione. Strumento di lavoro per pastori e agricoltori sardi, ma anche arma più usata nella risse negli attacchi e in tutti gli episodi violenti che l'isola storicamente ha vissuto. E' vero che un coltello della Sardegna è un oggetto che moltissimi di coloro che l'hanno visitata vorrebbero possedere, se già non l'hanno acquistato durante i loro soggiorni da artigiani più o meno famosi di Pattada, Arbus, Santu Lussurgiu o altre località.

Oggi però, il coltello, e in particolare quello sardo, sembra diventare un fenomeno di massa, un'icona "pop" da vendere in edicola, senza che chi l'acquista abbia un'idea precisa di cosa si tratta, senza che ci sia il "filtro" culturale del contatto con l'artigiano e perché no, del prezzo elevato, che toglie la possibilità che una "leppa" o "resorza" finisca in mano proprio a chiunque, ragazzini compresi.
L'editore Hachette ha infatti deciso di mandare in edicola la serie "Coltelli d'autore" e la prima ad essere arrivata in edicola è proprio la Pattadesa, uscita sabato scorso per soli 4,99 euro. La collezione proseguirà con altri 59 coltelli, dalla Roncola lombarda alla Saraga siciliana, fino al napoletano.

Insomma, una vera e propria collezione di armi "low cost" (le altre uscite costeranno 16,99 euro) che sicuramente potrebbero fare felici i collezionisti, anche se quelli seri amano proprio cercare gli oggetti dove vengono prodotti e acquistarli, magari a caro prezzo, dai migliori artigiani, ma che potrebbero allo stesso tempo mettere in mano a chiunque entri in un edicola quelle che in fondo restano delle armi. Da collezione, certo, ma pur sempre armi da taglio.

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