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NOIS - La Sardegna che accoglie

  • Scritto da Effe_E

In collaborazione con EjaTV la diretta streaming dell'evento.

In occasione della "Giornata Mondiale del Rifugiato" promossa il 20 giugno dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, la Regione Autonoma della Sardegna e Sardegna Teatro organizzano al Teatro Massimo di Cagliari “NOIS – la Sardegna che accoglie”, una giornata di dialogo, confronto, spettacoli, video con ospiti istituzionali, giornalisti, rappresentanti di comunità, volontari, migranti che vede la partecipazione di Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna, e Giuliana Perrotta, Prefetto di Cagliari.

La manifestazione intende ripercorrere idealmente il viaggio dei migranti, raccontare cosa succede dopo lo sbarco e le problematiche relative all’accoglienza e all’integrazione.

 

Programma dell'evento:

Ore 09.30                 
Registrazione dei partecipanti

Ore 09.45
Proiezione cortometraggio tratto dall’Archivio delle memorie migranti     
To whom it may concern,
di Mohamed Zakaria Ali
Lampedusa (Ag) - 2013 – durata 16'
Sbarcato nel 2008, il giovane giornalista somalo Zakaria Mohamed Ali ritorna sull'isola nell'estate del 2012 da uomo libero. Un'occasione per rievocare la sua permanenza nel CIE e andare alla ricerca delle memorie perdute.

Ore 10.00     
Tavola rotonda - lo sbarco e la prima accoglienza  
Silvana Tilocca ASL Cagliari
Genet Woldu Keflay, Mediatrice culturale
Gianluca Gatta, Archivio delle memorie migranti

Ore 11.15                             
Pausa

Ore 11.35     
Interventi Istituzionali
Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna
Giuliana Perrotta, Prefetto di Cagliari
Coordina Anna Piras Caporedattore TG3

Ore 12,00
Tavola rotonda – la seconda accoglienza e le opportunità di integrazione che la Sardegna offre ai migranti
Angela Quaquero, Regione Autonoma della Sardegna
Bassirou Sow, scrittore
Valeria Marrone, studentessa del Liceo Michelangelo di Cagliari
Aide Esu, Università degli Studi di Cagliari

Gli interventi e le tavole rotonde saranno intervallati da brevi monologhi The Sirian Monologues letti dagli attori del Teatro di Sardegna sotto la cura di Rosalba Ziccheddu. Il progetto The Sirian Monologues di Ashtar Theatre è una chiamata di solidarietà internazionale e mira a diffondere le voci dei rifugiati siriani, condividendo le loro storie di agonia e di spostamento.(traduzioni di Andrea Atzori)

Ore 13.00
Pausa pranzo
Buffet multietnico

Ore 17.00
Proiezione video
Sardegna terra di accoglienza
di Giosi Moccia - durata 45’

Ore 17.45
Amnesty International organizza sul palco del Teatro Massimo un flash mob in concomitanza con quello nazionale di fronte al Pantheon a Roma. Il flash mob coinvolgerà gli attivisti e chiunque voglia prendere parte a rappresentare i rifugiati al cospetto dei leader europei per chiedere rispetto dei propri diritti.

Ore 18.00

Anteprima convegno Stile Liberos
Presentazione spettacolo Human
con Marco Baliani e Lella Costa
Il progetto di Marco Baliani e Lella Costa nasce dalla volontà di insinuarsi in quella soglia in cui l'essere umano perde la sua connotazione universale, quando viene annullato come un segno su una parola. Attraverso le forme teatrali, l'intento è indagare quando sta accadendo negli ultimi anni nella nostra Europa e nel nostro sistema occidentale: i profughi che cercano rifugio, i muri che si alzano, gli attentati che sconvolgono le città, ma anche le nostre incertezze, il nostro smarrimento e le nostre paure rispetto a quanto accade nel vicino Mediterraneo.
I protagonisti del progetto Human - coprodotto da Sardegna Teatro e Mismaonda - coinvolge non solo gli autori, ma anche Antonio Marras nell’ideazione di scene e costumi e Paolo Fresu per le musiche. In scena anche quattro giovani attori, tre selezionati in Sardegna dallo stesso Baliani - Noemi Medas, Elisa Pistis e Luigi Pusceddu - e David Marzi.

ore 19.00

Proiezione video
Markus Öhrn (Se)
Bergman In Uganda
di Markus Öhrn

Markus Ohrn, attraverso un’installazione dal doppio punto di vista, seziona la borghesia bianca narrata da Bergman nel film Persona del ’66 ad opera del Veejay che accompagna le proiezioni dei classici del cinema nelle baraccopoli in Uganda. Il pubblico siede davanti a due schermi e assiste alla proiezione speculare del capolavoro di Bergman e del pubblico ugandese che assiste dello stesso in una shantytown di Kampala.