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Sciola contro Quattro Mori: polemica sul web

Pietre SciolaIl famoso scultore sardo si scaglia contro la tradizionale bandiera dell'isola, che per lui rappresenta la "barbarie della decapitazione", ma riceve più critiche che applausi.

Il web si scatena sulla proposta del famoso scultore sardo Pinuccio Sciola, che ha chiesto al nuovo presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, di contribuire alla modifica della bandiera della Sardegna, eliminando i classici quattro mori. Secondo l’artista, infatti, rappresentando le teste mozzate di quattro saraceni sconfitti dagli aragonesi, durante la battaglia di Alcoraz in Spagna, ricordano la barbarie delle decapitazioni, che in tempi di Isis e jihad restano di gran moda anche sui media.

Secondo lo scultore di San Sperate "è inconcepibile che un popolo, una nazione civile, possa esibire come vessillo della sua identità un'immagine così cruenta, così offensiva ad altre popolazioni, come Lei Signor Presidente ha giustamente condannato nel Suo accurato discorso”. Tra gli interventi su Twitter, quello del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che ha difeso l'attuale vessillo dei Quattro Mori, e del sottosegretario dei Beni Culturali, Francesca Barracciu, che ha fatto alcuni distinguo.

Nel dibattito si è inserito anche il segretario regionale del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda, che ha inviato una lettera a Ganau, proponendo come nuovo simbolo "l'Albero verde in campo bianco che i sardi sventolavano a Sanluri”. E proprio tra Ganau e Barracciu (che pochi giorni fa aveva proposto di sostituire i mori con i giganti di Prama) si è innescata la polemica, col primo che ha scritto sul social network "caro Sciola, sono in totale disaccordo, i quattro mori sono il simbolo della nostra terra, la nostra storia. Non si toccano”, mentre la sottosegretaria alla cultura del Governo Renzi ha ribattuto con un “caro Gianfranco, è la nostra bandiera ma i quattro Mori non rappresentano affatto la nostra storia. Lo dice la Storia”.

 

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