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Pecore nere a Ottana: la rabbia degli agricoltori

  • Scritto da Effe_Pi

Pecore nereDura presa di posizione di Coldiretti, pronta a costituirsi parte civile in un'eventuale processo sul fenomeno causato dall'inquinamento dell'area.

Pecore nere nella piana di Ottana, ed è allarme e polemica. Le pecora della piana del paese del nuorese nell’ultimo anno sono diventate improvvisamente di manto nero, e si sospetta che lo strano fenomeno derivi dall’inquinamento determinato dalle industrie e gli impianti di produzione energetica della zona. Sull’argomento ha preso una posizione forte la Coldiretti di Nuoro, esprimendo ''forte preoccupazione'' sull'origine delle sostanze che hanno causato questa trasformazione.

L’associazione degli agricoltori precisa che ''non si può mettere a rischio la salute delle persone, l'agricoltura e l'agroalimentare di qualità della Sardegna centrale  per una gestione discutibile di un impianto così pericoloso come la  centrale di Ottana Energia''. Il tutto viene ricondotto al boato avvertito nella zona, poco  dopo le 23 del 14 aprile del 2013, che svegliò i paesi della piana, facendo pensare ad un grave attentato dinamitardo. L’origine era invece un'esplosione nella centrale elettrica che provocò la fuoriuscita di fumi dalla caldaia G200, che i periti della procura di Nuoro hanno collegato al manto nero delle pecore, da attribuire “alla  fuoriuscita dal bruciatore della centrale elettrica di residui di  carbone fluido, che, trasportato dai venti si depositò principalmente nelle campagne di Noragugume”. Fu immediatamente bloccato il  conferimento del latte di quelle greggi ai caseifici.

''Sapere che al centro della Sardegna abbiamo uno stabilimento come la Centrale di Ottana, dove non sono applicate le migliori  tecniche disponibili finalizzate alla protezione dell'ambiente nel suo complesso - afferma Simone Cualbu, Presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra - , è un pericolo che rischia di far saltare tutto il  sistema agroalimentare locale. E chi pagherà il danno? Perché un solo imprenditore dovrebbe condizionare l'economia di oltre 2000 imprese agricole non ammettendo immediatamente per l'incidente delle pecore nere le sue responsabilità ma, anzi, attaccando quando ne ha la possibilità il settore primario come è successo quando ha dichiarato che le imprese agricole hanno interesse  a prendere gli incentivi sulla gallina pratoiola dimenticando però di dire che Ottana Energia riceve diversi milioni di euro di incentivi  dallo Stato?''.

Secondo il direttore della Coldiretti nuorese, Aldo Manunta, ''È evidente che avere impianti fortemente inquinanti in un  territorio delicato come quello della piana di Ottana sia ormai anacronistico. Far convivere una centrale con bassi livelli di sicurezza con il sistema agricolo ed agroalimentare è impossibile e  l'incidente che ha ricoperto di un manto nero le pecore ne sono una dimostrazione: siamo stati ad un passo dal disastro”. Ma non solo: per Manunta il territorio in questione è “ad alto pregio ambientale” e offre l'habitat  ideale per la gallina prataiola “senza contare le altre zone Sic''. I vertici di Coldiretti attendono le decisioni del magistrato ma se ci sarà un processo si costituiranno “parte civile perché l'agricoltura e l'agroalimentare hanno già pagato abbastanza (non come successo finora nell'isola, Ndr), ora è il momento che chi ha inquinato paghi''.