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Vitalizi in Sardegna tra scandalo e ipocrisie

Claudia LombardoLa Lombardo in pensione con 5mila euro al mese a 41 anni: "L'Unione" dopo 20 anni di sostegno scopre gli scheletri della destra.

Scoppia in Sardegna lo scandalo vitalizi, anche se dietro ad esso si nascondono tanti segreti “di pulcinella” e qualche ipocrisia. La polemica è stata lanciata dalle colonne de “L’Unione Sarda”, che nei giorni scorsi avrebbe chiesto agli uffici regionali informazioni sui compensi e i benefici degli eletti (ed ex) presenti nel Consiglio sardo. Il caso più clamoroso, ormai finito anche sui media nazionali, è quello dell’ex presidente del Consiglio, Claudia Lombardo di Forza Italia (già soprannominata "Miss Vitalizio", che a 41 anni percepisce, con le vecchie regole, oltre cinquemila euro al mese (per la precisione 5.129 euro): notevole anche la performance dell'ex assessore regionale all'Ambiente Andrea Biancareddu (dell’Udc), non rieletto in questa legislatura, che a 48 anni incassa un assegno di importo analogo, e dell'ex assessore al Bilancio Giorgio La Spisa (Scelta civica), 57 anni, che percepisce sia il vitalizio di ex consigliere sia lo stipendio da dipendente del Consiglio regionale, dove dirige il servizio "Prerogative dei consiglieri".

Nei giorni scorsi il Consiglio regionale aveva inoltrato richiesta all'ufficio del Garante per la protezione dei dati personali di un parere formale sulla possibilità di pubblicare i vitalizi percepiti dagli ex consiglieri regionali. "Il Consiglio non ha alcun motivo né tantomeno interesse a nascondere o non rendere pubbliche informazioni che riguardano attività e compensi che ricevono i consiglieri e gli ex consiglieri regionali", ha assicurato il presidente Gianfranco Ganau. Ora L'Unione Sarda, autoproclamatosi organo dell’anticasta, incalza e pone all'ex presidente Lombardo e a Ganau quattro domande: perché Lombardo ha dichiarato pubblicamente che avrebbe iniziato a percepire la pensione da consigliere regionale a 50 anni; se abbia presentato formale richiesta per essere ammessa a godere del vitalizio; se l'ex presidente, quando è stata adottata la delibera per concederglielo fosse già decaduta da consigliere regionale; perché l'attuale presidente abbia "provato in ogni modo a non rendere noto l'elenco dei consiglieri cessati a marzo 2014 e ammessi a godere del vitalizio".  

Domande legittime, che in qualche modo ricordano le famose “10 domande” di Repubblica all’allora Presidente del consiglio Berlusconi: certo però è buffo che se ne faccia portavoce il quotidiano dell’editore Sergio Zuncheddu, costruttore da sempre vicino al centrodestra, il cui giornale ha per vent’anni fatto propaganda elettorale a favore della destra berlusconiana, di cui tutti i beneficiari citati sono autorevoli esponenti. Un clamoroso esempio è stata proprio la campagna elettorale che a inizio 2009 ha portato alla vittoria del governatore Ugo Cappellacci, in quella battaglia affiancato tra gli altri da Lombardo, Biancareddu e La Spisa: basti ricordare che il quotidiano di Cagliari non ha mai intervistato l’ex governatore Renato Soru (negli anni in cui è stato in carica), e che il 10 gennaio 2009 il giornale “avviava” la campagna per le regionali con un’intervista “esclusiva” all’allora premier Silvio Berlusconi, firmata dall’allora direttore Paolo Figus, con domande come “Dalla Sardegna all’Italia. Dopo una serie di successi il governo deve affrontare questioni delicate inerenti le riforme: sarà la volta buona?”. Per chi fosse curioso di trovare il resto (e le risposte) si trovano qui.

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