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Crisi: a Macomer si risponde col Festival della resilienza

Dal 29 agosto l'edizione 2016 la kermesse sarda che mostra con esempi come si possa uscire dalla crisi cercando pratiche nuove con meno lamentele e più azioni pratiche per migliorare la situazione.

La crisi non solo come modalità negativa di questi anni, ma anche e soprattutto come opportunità di rilancio, specie per un territorio da sempre difficile come quello della Sardegna. Ci pensano ormai dal 2009 gli organizzatori del Festival della Resilienza, che anche quest’anno torna con una settimana di appuntamenti sparsi per il centro dell’isola, in particolare nel territorio di Macomer, dal 29 agosto al 3 settembre, tutto organizzato dall’associazione ProPositivo, il cui obiettivo principale è quello di convincere le persone, specialmente quelle più giovani, a “tagliare” i tempi di lamentela e aumentare quelli per attività utili e propositive, appunto. La domanda che viene rivolta al pubblico è infatti proprio “cosa accadrebbe se il tempo che usiamo quotidianamente per lamentarci lo usassimo per escogitare delle alternative?”

Quali siano queste possibili alternative, il Festival prova a mostrarlo nella pratica con gli appuntamenti di quest’anno, che vedono molte novità rispetto alle edizioni precedenti: molti workshop e tavoli tematici sui temi portanti del festival (open data, partecipazione, sanità d’iniziativa, smart communities imprenditoria locale e culturale) agli Hackaton sul monitoraggio civico con il MIUR, una Residenza per artisti e dei contest accademici, giornalistici e teatrali con Sardegna Teatro, Sardegna Film Commission, i Laboratori di Innovazione Sociale dell'Università La Sapienza, Link Campus University e molti altri. 

L’organizzazione del Festival è basata sugli strumenti offerti dall'economia della condivisione ed è frutto della coprogettazione partecipata tra numerose organizzazioni ed istituzioni sarde e nazionali attraverso il modello del Brainsurfing, incontro tra la riflessione dinamica (brainstorming) e la scoperta itinerante del territorio tramite l’ospitalità diffusa (couchsurfing). Nel tentativo di coinvolgere in questo processo energie nuove e “freschi”, ProPositivo ha pensato a quattro call: una Scientifica, per la selezione di papers sui temi della rigenerazione territoriale e della sostenibilità ambientale, in collaborazione con la Link University di Roma e il LIS “Margherita Hack”; Una Giornalistica  (con, tra gli altri, Giornalisti nell'erba), per partecipare al Contest che vuole scovare i migliori esempi virtuosi, propositivi e resilienti nel contesto dello sviluppo delle comunità locali, una calla artistica, che ha come principali promotori Sardegna Teatro e Sardegna Film Commission, finalizzata alla selezione di artisti, performer, makers e video-maker per popolare la “residenza per artisti” ed il pitch contest e infine una call per innovatori, pronti a proporre Attività, Laboratori ed Esposizioni o a condividere le loro produzioni, competenze ed esperienze e, nello spirito della Banca del Tempo, accedere gratuitamente a tutte le attività e laboratori offerti del Festival.  Il Festival chiede quindi più coinvolgimento possibile a tutti, e ai più motivati anche di SOStenerlo con piccole donazioni.

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