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I mafiosi protestano in carcere in Sardegna

Carcere MassamaI detenuti per criminalità organizzata che si trovano a Massama contestano la decisione di trasferirli lontano dalle famiglie.

Mafiosi e camorristi protestano in carcere in Sardegna. Dopo le tante polemiche sul loro trasferimento nell'isola, ora i detenuti delle grandi organizzazioni criminali italiane che si trovano nel nuovo carcere di Massama si ribellano proprio contro il fatto di dover restare nell'isola, lontani dalle famiglie e forse anche dai loro "interessi". Oggi nel cuore della campagna oristanese si sono sentiti urla, fischi e rumori di ogni genere, ottenuti sbattendo stoviglie e oggetti di metallo contro le sbarre delle celle. Ma si è vista anche la decisione di rifiutare il vitto e di mangiare solo cibi da cucinare nelle loro stanze di reclusi. I mafiosi e camorristi detenuti a Massama sono circa 200 e la loro protesta è diretta contro un trasferimento nell'isola che si è rivelato una sorta di esilio e che di fatto impedisce o rende comunque molto difficile e costoso, ogni contatto con le famiglie.

Il carcere è stato costruito tra le carciofaie e le foraggere, ben lontano dai centri abitati, quindi la protesta non disturba particolarmente i cittadini, ma una segnalazione è già arrivata al giudice di sorveglianza. Oltre al rifiuto del cibo servito dalle cucine del penitenziario, i detenuti quasi quotidianamente, quando cala la sera, inscenano questo insolito concerto di cori e stoviglie. In genere dura una mezz'ora, preferibilmente durante i cambi di turno del personale di custodia. Il carcere di Massama, nato come casa circondariale, è diventato una sorta di carcere di massima sicurezza, dove ai pochi detenuti locali si sono aggiunti negli ultimi mesi almeno 160 reclusi per reati di mafia, camorra e criminalità organizzata in genere.

La presenza di mafiosi nell'Isola è da tempo al centro di polemiche tra le forze politiche sarde e il governo nazionale. Anche la popolazione non gradisce: teme infiltrazioni della malavita organizzata in una città e una provincia, quella di Oristano, considerate dalle statistiche tra le più sicure d'Italia. Anche se in Sardegna la criminalità esiste eccome, infatti, la stessa protesta in qualche modo segnala che l'ambiente non è ancora abbastanza "inquinato" per poter essere sfruttato dai malavitosi come si è visto, nei decenni passati, anche in molte zone del Nord Italia.

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