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Falle nei test all’ingresso, da Olbia ad Onanì passano i positivi

Una coppia arrivata dalla Toscana nel piccolo paese sardo è risultata positiva, 15 persone in isolamento domiciliare e rischio di un altro focolaio.

Falle nel sistema di controlli anti-Covid agli arrivi in Sardegna sono state denunciate in questi giorni da consiglieri regionali dell'opposizione, in particolare da M5S, Progressisti e LeU.  In particolare, passeggeri sfuggiti ai test rapidi al porto di Olbia o che, semplicemente, sono passati senza verifiche. "I non residenti arrivano liberamente in Sardegna senza controlli", ha riferito il capogruppo di LeU, Daniele Cocco. "Sono arrivati da Verona dei miei conoscenti, al porto di Olbia: nessuno ha controllato se avessero fatto vaccini o tamponi".

C'è poi il caso di due coniugi sardi rientrati mercoledì scorso dalla Toscana, dov'erano dovuti andare per ragioni familiari: qualche giorno fa sono sbarcati dal traghetto, sempre a Olbia, si sono sottoposti ai test e poi sono tornati in paese, a Onanì, 400 abitanti, nel Nuorese. Erano entrambi positivi, come hanno scoperto qualche giorno dopo, ma nessuno - dopo il test al porto - gliel'ha comunicato. Uno di loro è stato male a casa ed è stato testato in paese: nel frattempo a casa erano venuti a contatto coi due figli e altri compaesani. Risultato: 15 persone in isolamento domiciliare e in attesa di accertamenti per verificare se stia circolando qualche variante del coronavirus.

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"Immaginiamo cosa potrà succedere a breve con l'apertura delle Sardegna agli spostamenti dalle zone rosse nelle seconde case della nostra pseudo zona bianca", paventa la sindaca del paese Michelangeli. "Il passaggio in zona bianca è stato già azzardato, visto che inevitabilmente ha portato a un abbassamento della guardia, con un conseguente aumento dei contagi al quale stiamo già assistendo. Se i controlli non diverranno seri ed episodi come quello che è capitato a Onanì continueranno a verificarsi regolarmente, nel post Pasqua la Sardegna avrà un nuovo colore: il nero".

"Dire che bisognerebbe adottare - per 2/3 settimane per tarare un sistema di controlli efficiente e verificare l'andamento epidemiologico nel Continente (ricordo che siamo in marzo e in nessuno degli anni normali è mai iniziata una stagione turistica in marzo) - gli stessi provvedimenti adottati da Valle D'Aosta, Campania e Alto Adige - non rende meno accogliente la Sardegna", invoca il presidente dell'Anci Sardegna, Emiliano Deiana. "La rende più sicura. A meno che l'obiettivo di costoro non sia rischiare di far saltare per aria la stagione turistica - aprile/ottobre - del 2021. Serietà, please".

Foto | Roberto Ferrari su Flickr

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