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Strage di colombacci sui social, radiati 5 cacciatori sardi

  • Scritto da Effe_Pi

Erano già stati sanzionati con 3mila euro a testa, ora gli è stata revocata la licenza, avevano fatto girare su internet il video degli uccelli morti.

Non potranno più praticare legalmente la caccia i 5 cacciatori del Sud Sardegna, già sanzionati (3 mila euro a testa) ai primi del mese per una strage di colombacci. A metà ottobre i cinque si erano vantati su un'app di messaggistica di aver ucciso centinaia di esemplari di colombaccio. Il 21 ottobre scorso al Corpo forestale regionale era stato segnalato un video che li mostrava davanti a una tavolata in cui erano esposte le prede.     

Alle proteste di ambientalisti e altri cacciatori che praticano l'attività venatoria rispettando le regole era seguita l'indignazione generale. Stamane il Corpo forestale ha fatto sapere che ai cinque sono state revocate le licenze per il porto di fucile, su disposizione della questura di Cagliari. Ai responsabili era già stato contestato l'abbattimento di selvaggina oltre il limite consentito nel calendario venatorio, violazione che comporta una sanzione di 26 euro per ciascun capo eccedente il limite massimo consentito che, per il colombaccio, è di 15 esemplari abbattibili da ogni singolo cacciatore.

Gli uomini dell'ispettorato forestale di Cagliari avevano accertato che l'esorbitante carniere di colombacci era il risultato di una giornata di caccia di una compagine di cinque uomini. Nel video che aveva cominciato a circolare su WhatsApp si vedevano cacciatori di Villacidro, facilmente identificabili (di alcuni si faceva anche il nome) che, con orgoglio e soddisfazione, mostravano una quantità impressionante di colombacci uccisi. "Una strage inutile che danneggia non solo l'ambiente ma anche tutti i cacciatori che sono rispettosi dei limiti dettati dalla  legge", aveva protestato subito la Lipu regionale della Sardegna. "Abbiamo stimato in circa 400 gli esemplari abbattuti cui si devono aggiungere tutti quelli che, feriti sono andati a morire lontano e quelli che non sono riusciti a recuperare".

Foto | Pixabay