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Un cestino galleggiante per salvare Capo Carbonara

Il dispositivo serve per raccogliere i rifiuti gettati in mare a Villasimius, e potrebbe raccogliere 500 chili di plastica all'anno.

Un cestino galleggiante che permette di trattare 25 mila litri di acqua all'ora. Obiettivo: difendere l'Area Marina Protetta Capo Carbonara dall'inquinamento da plastica e microplastica. Un dispositivo, chiamato Seabin, che ora viene adottato da Ibl Banca. L'iniziativa si inserisce in un più ampio disegno per sensibilizzare il pubblico, tramite i canali online della banca, sul tema dell'inquinamento delle acque.

Le stime dicono che, grazie al cestino, sarà possibile raccogliere dal mare in un anno circa 500 kg di rifiuti galleggianti equivalenti in peso a 30mila bottigliette da mezzolitro, 100 mila sacchetti e 250 mila cannucce di plastica.

"Villasimius - spiega Amedeo Ferrigno, direttore della Marina -è considerata uno dei migliori approdi al mondo, dove natura e divertimento hanno lo stesso colore: quello del mare limpido della Sardegna. Esempio rappresentativo dell'equilibrio raggiunto tra turismo e rispetto del paesaggio, il Marina è stato eletto come modello sostenibile dalla Commissione europea, che ha certificato Villasimius, insieme ad altri luoghi della Sardegna meridionale, come "Prima destinazione sostenibile d'Europa". Tra lagune e calette che si estendono lungo la costa ricca di scogliere, Villasimius è meta tra le più ambite nell'area mediterranea".

FOTO| Nicolas Vadilonga via Flickr

 

 
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