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La bufala della carne di maiale vietata a Monserrato

Il sindaco della cittadina costretto a smentire una falsa nota in cui rifiutava una presunta richiesta dei musulmani di proibire l’uso della carne suina nelle mense scolastiche.

Navigando nella grande rete ci si imbatte in contenuti di ogni tipo, e oggi su una delle nostre bacheche Facebook è comparso un lungo testo che iniziava con “i genitori musulmani hanno chiesto l'abolizione della carne di maiale in tutte le mense scolastiche di un sobborgo di Monserrato”. Un testo strano già dall’inizio, col riferimento ai sobborghi che sembra più tipico di una grande città, ma che prosegue in modo ancora più sospetto, quando spiega che “il sindaco di Monserrato sobborgo di Cagliari ha rifiutato, e ha inviato *una nota* a tutti i genitori con la spiegazione”. Basterebbero lo stile del testo e questa sorta di contraddizione per capire che si tratta di una bufala, e che il sindaco del centro nel cagliaritano, Tomaso Locci, non ha mai scritto nessuna nota del genere, ma questo non è stato sufficiente ad impedire centinaia, forse migliaia di condivisioni del post “incriminato”, tanto da spingere il primo cittadino a smentire la bufala e minacciare conseguenze legali per gli autori.

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Il post falso proseguiva infatti facendo affermare a Locci che "i musulmani devono capire che devono adattarsi alla Sardegna ed a Monserrato, ai suoi costumi, le sue tradizioni, al suo modo di vivere, perché è lì che hanno scelto di emigrare” e invitando i presunti ospiti “a cambiare il loro stile di vita”, visto che la Sardegna sarebbe “una terra di accoglienza, non è il sindaco di Monserrato che accoglie gli stranieri, ma il popolo monserratino della Sardegna nel suo complesso”. Nel testo ci sono anche riferimenti alle “radici giudaico-cristiane” della cittadina, con “alberi di Natale, chiese e feste religiose”, per cui il comune avrebbe “diritto di rifiutare ogni concessione all'Islam e Sharia”, con la richiesta ai musulmani che fossero in disaccordo “con la laicità” a trasferirsi in uno dei “57 bellissimi paesi musulmani nel mondo, la maggior parte di loro sotto-popolati e pronti a riceverli con le braccia aperte in conformità con la Sharia”.

Chissà se il brutto tiro che si è voluto giocare al giovane sindaco, con le molte condivisioni che peraltro svelano il nervo scoperto della diffidenza verso i musulmani anche in Sardegna, è in qualche modo legato ai problemi avuti dalla sua giunta nei suoi primi otto mesi di governo, in particolare le polemiche che il mese scorso si sono avute per le dimissioni della vicesindaca Franca Cicotto, la più votata alle ultime elezioni: la numero due della giunta si era dimessa in polemica diretta col primo cittadino, che in quella occasione la aveva anche accusata di una "aggressione verbale e fisica", che sarebbe culminata nel lancio di alcune sedie proprio contro Locci.

Foto | Maria Grazia Montagnari su Flickr

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