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Regione sarda senza bilancio ma spende per esami pre vaccino

Non approvata in tempo la finanziaria regionale, si va in esercizio provvisorio fino a marzo 2020, e l'assessorato stanzia 200mila per i contestati esami.

L’ascesa della Lega di Salvini e della destra in Sardegna sembrava irresistibile dopo la vittoria alle regionali di inizio anno, ma come spesso capita in politica i problemi veri iniziano quando si va a governare. Dopo tanti problemi a formare la giunta per una serie di veti incrociati, il presidente Christian Solinas è finalmente riuscito a renderla operativa ma le cose non sembrano essere molto migliorate, visto che non si è riusciti nemmeno ad approvare la legge finanziaria 2019 nei tempi previsti e quindi la regione sarà in esercizio provvisorio di bilancio probabilmente fino a marzo, solo ordinaria amministrazione quindi, senza nessuna possibilità di fare investimenti in questo periodo.

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Intanto però la regione i soldi in qualche modo li spende: è il caso dei 200mila stanziati dall’assessorato alla sanità per finanziare alle famiglie sarde esami prevaccinali, che secondo chi li promuove aiuterebbero a capire in anticipo se i bambini possano avere rischi dalle principali vaccinazioni previste per legge. L’assessore Nieddu dice che “la misura è rivolta ai bambini che si trovano in condizioni particolari, perché ad esempio affetti da determinate patologie, e per i quali il sospetto che si possano sviluppare reazioni avverse è comprovato”.

Peccato che chi si occupa di questi temi neghi l’utilità di questi esami: lo fa ad esempio l’Istituto superiore di sanità, secondo cui non esistono esami che possano prevedere gli effetti collaterali di un vaccino, e prende posizione con durezza il medico Roberto Burioni, sempre in prima fila contro i no vax, confermando che “i test pre-vaccinali non servono a nulla se non a far guadagnare chi li fa”. Burioni sui social invita i sardi a protestare perché l’assessorato in questo caso starebbe “buttando” i loro soldi.

 

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