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Rifiuti pericolosi: sequestrati 6000 metri quadri a Santa Gilla

Dopo la vicenda Fluorsid scoperte dalla Forestale aree dove venivano gettati abusivamente rifiuti, all’interno dell’area protetta circostante lo stagno.

Nuovo fortissimo allarme ambientale a Santa Gilla: nei giorni scorsi la stazione del Corpo forestale di Cagliari ha sequestrato un'area di 6mila metri quadri sulle sponde dell'area protetta dello stagno, in seguito all'accertamento di numerosi e recenti episodi di deposito di rifiuti, anche pericolosi, in parte smaltiti col fuoco e in parte sversati sul suolo. Nell'ambito di un controllo portato avanti lo scorso mese di settembre lungo le sponde dello stagno alcuni agenti forestali hanno intercettato un autocarro colmo di rifiuti provenienti da demolizione edile. Immediatamente fermato e interrogato su provenienza e destinazione dei rifiuti, l'autista diceva di essere diretto nella località 'Correinas', indicatagli da qualcuno di cui non riferiva il nome, come luogo ideale per liberarsi del carico.

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"Il suggerimento ricevuto - hanno riportato gli agenti del Corpo - era infatti quello di colmare alcune pozze d'acqua. Al contrario - hanno precisato -, non si trattava di pozze d'acqua, ma del tipico acquitrino lagunare, dove vegetano numerose varietà floristiche protette e trovano rifugio altrettante specie faunistiche minacciate di estinzione". Alla luce di questi fatti, prosegue una nota inviata dalla Regione Sardegna, gli uomini della stazione di Cagliari si recavano in località 'Correinas' per effettuare rilievi utili, da inoltrare agli enti competenti. Nel sito veniva accertata una situazione di grave pregiudizio per l’ambiente, dovuta alla presenza di numerosi punti dove di recente era stata smaltita con il fuoco un'ingente quantità di materiale.

L'area interessata dal fenomeno, circa 6000 metri quadri, si trova nella fascia di circa 50 metri dalla sponda dello stagno, per una lunghezza di circa 120 metri. All'interno di questi spazi si trovano inoltre sette baracche, alcune presenti da lungo tempo, costruite con materiale di risulta: pannelli metallici e lastre ondulate di cemento-amianto (eternit), derivanti da demolizioni edili.
Nel sito sequestrato, il sistematico riversamento di rifiuti inerti e non, in parte combusti (legno, plastica e altro), non ha consentito lo sviluppo della vegetazione, con grave danno all'ambiente. L'area infatti è sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, in quanto compresa nella fascia dei 300 metri delle sponde dello stagno di Santa Gilla, in un Sito di interesse comunitario (Sic) e in una Zona di protezione speciale (Zps). Successivamente al sequestro, personale del Corpo forestale ha effettuato ulteriori accertamenti nelle aree circostanti, rilevando che alcuni soggetti, col presumibile intento di evitare ulteriori sequestri, hanno provveduto a bonificare spontaneamente il terreno rimuovendo i rifiuti.

Foto | wiseguy71 su Flickr

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