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Oristano celebra gli avieri sardi morti a Sutri

SutriDomani commemorazioni anche nel centro del viterbese dove furono trucidati dai nazisti nel 1943.

Si celebra ad Oristano, stamattina, il sacrificio di 17 avieri sardi trucidati dai nazisti a Sutri nel 1943. Alle commemorazioni per il massacro avvenuto nel centro del viterbese parteciperà il sindaco, Guido Tendas, che in occasione del 70esimo anniversario della strage scoprirà una targa (in via Martiri di Sutri) per ricordare i militari venuti dall'isola e trucidati dai tedeschi nel corso della Seconda guerra mondiale.  Un’altra cerimonia si svolgerà domenica a Sutri e il Comune parteciperà con una corona di fiori che sarà deposta sul sacrario monumentale per onorare il sacrificio dei militari sardi vittime della barbarie nazista. Alle 12,30 sarà celebrata un’onoranza funebre nel Cimitero e alle 13, in località Montefosco, verranno resi gli Onori ai Caduti da parte della banda musicale di Ploaghe - paese d’origine di alcuni degli avieri trucidati - davanti al monumento celebrativo dell’eccidio. Il 17 Novembre 1943, infatti, nei pressi di Capranica (Viterbo), reparti di SS tedesche catturarono 18 giovani avieri sbandati in seguito all’armistizio dell’8 Settembre.

Dopo un rapido interrogatorio i militari furono portati su un autocarro in località Montefosco del vicino comune di Sutri, dove furono prima mitragliati alle spalle e poi finiti con un colpo alla nuca. Solo Fernando Zuddas, originario di Sardara, riuscì a salvarsi. Ferito, riuscì a raggiungere una strada provinciale dove fu soccorso da due abitanti di Sutri e potè così raccontare quei tragici fatti. Tra i 17 caduti furono identificate le salme di Piero Contini di Oristano, Giuseppe Canu di Dorgali, Giuseppe Deroma di Osidda, Sebastiano Pinna di Osidda. Di 8 militari si conoscono i nomi, ma non sono state identificate le salme: Nino Mè, Giovanni Mezzettieri, Salvatorico Cossiga, G. Battista Mulas, Gavino Pilo (tutti di Ploaghe), Pietro Barcellona e Pasqualino Mereu (entrambi di Oristano), Efisio Piras di Iglesias. È rimasta sconosciuta l’identità di altre cinque vittime. I soldati sardi, giovanissimi e in molti casi al di sotto dei vent'anni, furono trucidati ufficialmente per una "rappresaglia" dopo la scoperta di alcuni partigiani che nella zona si scambiavano delle armi, mentre si rifugiavano in aziende agricole in attesa di tornare in Sardegna, dopo aver abbandonato le postazioni del Mugello. Una storia che ricorda tristemente quella delle Fosse Ardeatine, ordinata dal criminale nazista Priebke, su cui c'è chi sostiene che si trovi sepolto proprio in Sardegna.

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