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Vaccini: no all'antitetanica, bimbo ricoverato a Oristano

I genitori rifiutarono la copertura dopo una caduta in bicicletta e il piccolo si è presentato all’ospedale del capoluogo col tetano in stadio conclamato.

Ancora polemiche sui vaccini, stavolta in Sardegna, dove una coppia di genitori continentali in vacanza ha deciso di non fare all’antitetanica al figlio, che ora per una banale caduta in bicicletta è finito all’ospedale. Il protagonista suo malgrado di questa storia è un bambino di 10 anni, in vacanza in Sardegna con la famiglia, ricoverato nell'Unita Operativa di Pediatria dell'ospedale "San Martino" di Oristano con la diagnosi di tetano. Il piccolo, che si trova nel nosocomio oristanese da sabato scorso, non corre pericolo di vita e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento, anche se permangono alcuni sintomi tipici della patologia, come le contrazioni muscolari e la paralisi dei nervi cranici.

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All'origine dell'infezione era stata una caduta dalla bicicletta, che aveva causato al bambino una ferita da taglio sulla fronte, inizialmente curata in un ospedale della penisola, dove - secondo quanto riferito dagli operatori sanitari - era stata proposta ai genitori in via cautelativa la terapia con immunoglobulina antitetanica, come da prassi. Proposta che sarebbe stata rifiutata. Ciò ha permesso che il tetano, che ha un'incubazione che va da 3 a 21 giorni, si sviluppasse, cosi che il bimbo è arrivato all'ospedale San Martino con la malattia già in stadio conclamato. Ad allertare i medici sono stati alcuni sintomi del tutto particolari, come la paralisi facciale, che non rispondevano alle terapie cortisoniche inizialmente proposte.

"È un caso di assoluta rarità", ha spiegato il direttore dell'Unita Operativa di Pediatria Giovanni Zanda. "Il tetano e una malattia, peraltro non contagiosa, che si può considerare sostanzialmente scomparsa in Italia fra i bambini, grazie alla vaccinazione antitetanica. Come ci hanno confermato dall'Istituto Superiore di Sanita e dall'ospedale Gaslini di Genova, specializzato nella cura dei pazienti pediatrici, non si registrano più casi di tetano fra i piccoli ormai da trent'anni". "La vicenda", prosegue il primario della Pediatria, ripropone “il tema della scelta da parte di alcuni genitori di non vaccinare i propri figli, esponendoli a rischi apparentemente banali, che potrebbero avere conseguenze molto pesanti e persino letali".

Foto | helkimchee su flickr

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