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Stop ai medici in affitto per i pronto soccorso sardi in crisi

Battuta d'arresto per la procedura che dovrebbe portare gli operatori per i tre mesi estivi in 12 siti sanitari dell'isola, nessuna società ha risposto al bando regionale scaduto il 10 giugno.

Subisce una battuta d'arresto la procedura avviata dall'Ares, la nuova azienda regionale della salute, con l'obiettivo di reclutare 'medici in affitto' da impiegare per i tre mesi estivi nei Pronto soccorso di 12 ospedali della Sardegna, già in grave sofferenza a causa della carenza di personale. Nessuna società o cooperativa ha risposto entro il termine del 10 giugno scorso all'avviso per la manifestazione di interesse pubblicato proprio dall'Ares che richiedeva circa 20 mila ore di lavoro, a fronte di un compenso superiore al milione e mezzo di euro. Alla base della mancata risposta c'è forse il breve periodo previsto per l'appalto, appena tre mesi a fronte di un valore di un milione e mezzo di euro. 

Ma a scoraggiare aziende e cooperative di professionisti potrebbero essere stati anche i requisiti indicati nell'appalto, più severi del bando che ha portato all'affidamento per il Punto di Primo Intervento di Ghilarza, poi esteso a Oristano e Bosa. In particolare, con il nuovo avviso, i medici da impegnare nei Punti di Primo Soccorso o nei Pronto Soccorso, ma solo per i codici di gravità bianchi e verdi, in alternativa alla specializzazione avrebbero dovuto far valere "l'attività documentata nella gestione di codici minori presso Strutture di emergenza/urgenza o servizio di continuità assistenziale da almeno 1 anno" e il "Corso di formazione in Medicina Generale".

Il bando che un anno fa aveva assegnato alla società MST Group di Vicenza la fornitura di "medici in affitto" per la copertura di tutti i turni nel Punto di Primo intervento di Ghilarza, in assenza di specializzazione in Medicina d'urgenza, aveva consentito, invece, il possesso di una certificazione sulla conoscenza di tecniche di primo soccorso, ottenibile con un corso di pochi giorni e dal costo di alcune decine di euro. Un elemento, questo, al centro di vivaci contestazioni, da parte degli Ordini dei medici, dei sindacati dei medici e della stessa Simeu, l'associazione che rappresenta che i medici impegnati nei Pronto Soccorso e nei servizi di Emergenza.

Sarà, intanto, prorogato per ulteriori tre mesi l'appalto della Asl di Oristano con la società veneta MST Group, che da oltre un anno fornisce i  'medici in affitto' per il Punto di Primo Intervento di Ghilarza e, dall'ottobre dell'anno scorso, per garantire i codici bianche e verdi al Pronto Soccorso di Oristano e da un mese, tutti i codici per mezza giornata in quello di Bosa. L'appalto, inizialmente del valore di 700 mila euro, arrivato poi a circa un milione e mezzo di euro, è in scadenza alla fine di giugno, dopo che era stato prorogato oltre i termini fissati con un "rinnovo tecnico", cioè unicamente per consentire lo svolgimento di una successiva gara d'appalto. Ora si andrà a una ulteriore proroga, motivata con la situazione di emergenza in cui operano i due Pronto Soccorso di Oristano e di Bosa, e con la necessità di mantenere il servizio di emergenza del Delogu di Ghilarza, interamente affidato ai professionisti della MST Group.

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