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Carbosulcis: truffa da 17 milioni di euro

MiniereSecondo la Guardia di Finanza l'azienda regionale ha acquistato con fondi pubblici macchinari inutili e mai utilizzati.

Una truffa allo Stato da circa 17 milioni di euro nella gestione della Carbosulcis. È l’accusa formulata dalla Guardia di Finanza di Cagliari nei confronti della società della Regione Sardegna che gestisce la miniera di Nuraxi Figus. Sotto accusa, dodici responsabili individuati tra amministratori, sindaci, dirigenti e funzionari. Il problema sarebbe l'assegnazione di decine di appalti senza osservare le procedure previste dal codice dei contratti pubblici e l'acquisto di sofisticati macchinari destinati all'attività estrattiva, mai utilizzati.

Dal Comando provinciale delle Fiamme Gialle spiegano che questi sono gli elementi emersi nel corso delle indagini, svolte dalla Gdf e disposte dalla Procura di Cagliari sull'attività degli ultimi sette anni della società mineraria sulcitana, che hanno già portato a settembre all'emissione da parte del pm Gaetano Porcu di avvisi di conclusione indagini nei confronti di amministratori, dirigenti e funzionari della Carbosulcis, indagati per abuso d'ufficio.

I macchinari acquistati e mai utilizzati sono un "impianto di flottazione", una "sonda idraulica", un "impianto di pompaggio", un "impianto esterno per il trasferimento in sottosuolo di rifiuti speciali" e di un "minatore continuo", per i quali era stata sostenuta una spesa complessiva di 17 milioni e mezzo di euro. Tutti acquisti che non erano funzionali all'attività estrattiva e, per questo, non erano mai entrati nel ciclo produttivo. Conseguentemente, i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, il dirigente e funzionari della Carbosulcis che all'epoca dei fatti (dal 2006 al 2013) avevano disposto l'acquisto dei suddetti macchinari sono stati segnalati dagli investigatori delle Fiamme Gialle alla Procura regionale della Corte dei conti della Sardegna per danno erariale.

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