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Tornano a Is Arutas 200 chili di sabbia rubata

Provengono dai tanti sequestri in porti e aeroporti, ma anche da restituzioni come quella di un turista Usa che l'ha rispedita dopo 50 anni.

Quasi 200 chilogrammi di sabbia sono stati riversati stamane nell'arenile di Is Arutas, la spiaggia del litorale di Cabras, nota per i suoi bianchissimi chicchi di quarzo. Il materiale proviene dai sequestri ai varchi portuali e aeroportuali, dove numerosi visitatori - nonostante i divieti - vengono intercettati con 'souvenir' rubati dalle spiagge della Sardegna, ma anche da restituzioni, come quella di un turista degli Stati Uniti, che quasi cinquant'anni fa era stato proprio a Is Arutas e aveva sottratto un po' di sabbia: pentito, ha rimandato indietro un pacchetto con i chicchi di quarzo.

Sacchetti, fustini e buste di sabbia stamane sono stati svuotati durante una piccola cerimonia, diventata ormai abituale sul litorale di Cabras. A fare gli onori di casa il sindaco Andrea Abis, il direttore dell'Area marina Massimo Marras, l'assessore comunale all'ambiente Marco Mascia. Con loro la dirigente del Corpo forestale Tiziana Pinna e Franco Murru, presidente dell'associazione 'Sardegna Rubata e depredata' e animatore dell'omonima pagina Facebook.

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Il sindaco ha annunciato che il Comune intende dotare la spiaggia di Is Arutas di un sistema di spogliatoi e docce che consentano anche l'involontario prelievo della preziosa sabbia. Abis ha confermato anche l'impiego quest'estate dei volontari, le cosiddette 'Sentinelle del Sinis' per vigilare sul fenomeno dei furti sulle spiagge.

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