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Marijuana: Uruguay legalizza e la Sardegna?

spinelloIl paese sudamericano annuncia il cambio delle norme sulle droghe leggere e il dibattito si riapre anche da noi.

L'Uruguay annuncia la legalizzazione della marijuana e si riapre il dibattito sulla possibile fine del proibizionismo anche in Italia e Sardegna. Nei giorni scorsi, il segretario dell'Ufficio nazionale delle droghe (Jnd) di Montevideo, Julio Calzada, ha detto al giornale locale 'El Pais' che dalla seconda metà del 2014, l'Uruguay potrebbe cominciare a coltivare e vendere l'erba a circa un dollaro (0,75 euro) per grammo. 

Il progetto per creare un'industria legale di marijuana gestita dal governo è passato alla
camera bassa del Congresso e il presidente José Mujica si aspetta di ricevere presto il via libera dal Senato, nel tentativo di contrastare il traffico di droga. La misura renderebbe l'Uruguay il primo Paese al mondo ad autorizzare e applicare le regole per la produzione, distribuzione e vendita di marijuana per i consumatori adulti. Il prezzo sarebbe un ottavo o meno di quanto costa la marijuana nei dispensari medici legali di alcuni stati degli Stati Uniti.

Un grammo, ha aggiunto Calzada, sarà sufficiente "per una sigaretta di marijuana o per una o due sigarette più piccole". L'idea, ha  precisato il capo dell'antidroga uruguagia, non è quella di fare soldi, ma di combattere la microcriminalità e tenere lontani dal mercato i venditori illegali. La notizia, a suo modo clamorosa, rilancia le ragioni dei tanti che anche nel nostro paese sostengono la legalizzazione, che per la Sardegna potrebbe essere una manna, visto che l'isola è considerata una delle zone più adatte per una grossa produzione di marijuana di alta qualità, come confermano i numerosi sequestri di piantagioni avvenuti negli ultimi mesi. Un cambio delle norme potrebbe rilanciare l'economia sarda e al tempo stesso contrastare efficacemente, proprio come pensa il governo di Mujica, la criminalità organizzata che ha lo spaccio come principale fonte di guadagni illeciti.

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