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I dati della settimana sul coronavirus in Sardegna


Anche la settimana appena conclusa la Sardegna rimane abbondantemente dentro i parametri della zona bianca.

Nuovi casi di coronavirus registrati questa settimana in Sardegna e casi ogni centomila abitanti

Il dato dei nuovi contagi rilevati è uno dei parametri più chiari per avere un quadro immediato dell'andamento della pandemia, ed è fondamentale per la valutazione del rischio e l'assegnazione dei diversi colori alle regioni. Un altro dato fondamentale da tenere sotto controllo è l'incidenza dei casi ogni centomila abitanti, assieme all'occupazione dei posti letto dei ricoverati con sintomi edelle terapie intensive. 

Questi dati determinano l'assegnazione dei parametri attraverso i quali verranno assegnate le zone di restrizione nelle rispettive regioni, che abbiamo provato a riassumere in questa immagine, e che spieghiamo meglio qui a fondo pagina.

Anche questa settimana i casi di contagio rilevati sono aumentati, per la quarta settimana consecutiva, anche se in percentuale minore, il 35% questa settimana, a fronte di un aumento del 46% la scorsa settimana.

L'incidenza ogni 100 mila abitanti si porta dai 35 ai 47, comunque al di sotto della soglia dei 50 contagi, anche se salta all'occhio il raddoppio di tale indice in sole 2 settimane, dai 24 di due settimane fa ai 47 dell'ultima appena trascorsa.

Ricordiamo che in base a questo parametro, se inferiore a 50 per tre settimane consecutive, si rimane in zona bianca, fermo restando il discorso dell'occupazione dei posti letto.

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Ricoverati con sintomi e in terapia intensiva settimanalmente in Sardegna

Questi due dati sono ritenuti fondamentali per valutare l'applicazione delle zone di restrizione e sono da tenere sotto controllo assieme all'incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti. Queste le soglie definite dal D.L. 105 del 23 Luglio:

I posti letto disponibili sono quelli ufficiali dichiarati dalla Regione Sardegna all'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

Per definire il tasso di occupazione dei posti letto conteggiamo il numero medio dei ricoverati nelle strutture durante tutta la settimana, in modo da avere un quadro della situazione più chiaro sull'andamento e la saturazione dei posti letto. Va inoltre considerato che i dati sui ricoveri rimangono quelli più oggettivi e affidabili, e meno suscettibili di essere influenzati dagli altri dati.

I tassi di occupazione sono anche questa settimana abbondantemente sotto le soglie critiche. Si rileva un aumento del 32% dei ricoveri in terapia intensiva, che in termini numerici assoluti risulta essere un passaggio da 7 a 9 posti letto occupati. Ricordiamo che qualora l'indice di incidenza ogni 100 mila abitanti relativo ai contagi dovesse superare i 50, i parametri da prendere in considerazione per rimanere comunque in zona bianca sono questi dell'occupazione dei posti letto.

Incidenza contagi, decessi e ospedalizzazioni in Italia ed efficaccia vaccini

Altro tema piuttosto dibattuto in questi mesi è sicuramente l'efficaccia dei vaccini contro il coronavirus, il contagio, i decessi e le ospedalizzazioni.

Attraverso i dati forniti dall'Isituto Superiore di Sanità siamo in grado di capire quanto siano efficaci per contrastare il Covid e le sue conseguenze.

Analizzando però i dati in maniera assoluta, quindi considerando il totale della popolazione e il totale dei decessi, degli ospedalizzati e dei contagiati i numeri che vengono fuori potrebbero trarre in inganno.

Facciamo un esempio molto banale cercando di semplificare molto: ipotizziamo di avere un paese con una popolazione di sole 100 persone:

Sul totale della popolazione risultano 10 persone contagiate, 6 di esse sono vaccinate, mentre le altre 4 risultano non vaccinate.

Da un rapido calcolo percentuale quindi potremmo affermare con estrema certezza che il virus colpisce per il 60% i vaccinati e per il 40% i non vaccinati, e quindi, sulla base di questo dato assoluto, potremmo anche affermare che ci si contagia più tra vaccinati che tra non vaccinati, e mettere quindi in dubbio l'efficacia del vaccino.

Se però prendiamo in considerazione il dato che indica quanti, sul totale della popolazione, risultano vaccinati e quanti no, e anche in questo caso, semplificando, ipotizziamo di avere un 80% di persone vaccinate e il restante 20% non vaccinato, vediamo che il dato che viene fuori assume tutta un'altra proporzione!

Siamo evidentemente davanti al cosidetto "Paradosso di Simpson", un paradosso statistico che recita più o meno che "stessi dati possono portare a conclusioni diverse".

Per ovviare a questo paradosso abbiamo calcolato i dati trasmessi dall'Isituto Superiore di Sanità prendendo in considerazione l'incidenza dei decessi, ricoveri e contagi ogni 100 mila abitanti vaccinati e non vaccinati, in modo da avere un risultato omogeneo, proporzionale e confrontabile.

L'ultimo bollettino di sorveglianza emesso dall'ISS il 17 novembre riporta i seguenti dati:

Il dato della copertura vaccinale fa riferimento al 30 ottobre, e indica la popolazione italiana maggiore di 12 anni.

Sulla base dei dati dei decessi e delle ospedalizzazioni presenti sempre nel bollettino dell'ISS abbiamo elaborato il grafico sottostante, tenendo conto dell'incidenza ogni 100 mila persone, come spiegato alcune righe sopra. Il dato dei decessi, dei ricoveri e dei contagi fa riferimento agli ultimi 30 giorni. Nei nostri grafici nel computo dei vaccinati abbiamo incluso anche i vaccinati con una sola dose.

Si può notare come i decessi incidono cinque volte in più sui non vaccinati, e addirittura 10 volte in più sui ricoverati in terapia intensiva.

Anche l'incidenza sui contagi è abbastanza eloquente, e mostra come un non vaccinato rischia di contagiarsi quasi 4 volte in più rispetto a un vaccinato.

Decessi registrati in Sardegna a causa del Covid questa settimana

Il numero dei decessi a causa del Covid in Sardegna questa settimana sono praticamente raddoppiati, passando da due a quattro.

Casi registrati in Sardegna questa settimana suddivisi per provincia

Questa settimana solo la provincia di Oristano ha registrato un lieve calo, le altre hanno avuto tutte un balzo in avanti.

Percentuale di positività in Sardegna settimanalmente e numero di tamponi eseguiti

Il calo dell'indice di positività nel tempo porta ad una valutazione del rischio tendente al basso, e viceversa, un aumento porta ad una valutazione alta del rischio.

Il numero dei tamponi eseguiti è invece sicuramente un dato da tenere ben presente quando si analizzano i numeri, soprattutto quelli dei nuovi contagi, che dipendono evidentemente anche da quanto gli andiamo a cercare e quindi dal numero di tamponi eseguiti.

Il dato dei positivi ogni 100 tamponi è aumentato per la quarta settimana consecutiva, e ha superato l'1%, passando dal 0,91% al 1,16%.

Pressochè stabile il numero dei tamponi eseguiti, che si attesta anche questa settimana sul numero di quelli eseguiti la settimana dell'entrata in vigore del Green Pass obbligatorio per potersi recare nel proprio posto di lavoro, quella dal 18 al 24 ottobre.

Quante sono attualmente le persone positive in Sardegna?

L'ultimo dato che vi proponiamo è il numero medio delle persone attualmente positive presenti in Sardegna, che comprende tutti i positivi, i ricoverati e chi è in isolamento domiciliare, e non comprende i guariti e purtoppo i deceduti. E' sicuramente anche questo un dato che ci fa capire l'andamento e la diffusione dell'epidemia nella nostra isola.

Dopo alcuni mesi, compresi tutti i mesi estivi, il dato è in aumento per la terza settimana consecutiva.

Quali sono i parametri che il governo usa per definire le zone gialle, arancioni e rosse?

Il D.L. del 23 luglio 2021, n. 105 relativo alle Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attivita' sociali ed economiche, ridefinisce i parametri attraverso i quali verranno assegnate le zone di restrizione nelle rispettive regioni, e più precisamente, cercando di riassumere nei limiti del possibile:

- "ZONA BIANCA": le regioni nei cui territori alternativamente:
1) l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive;
2) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni:
2.1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 15 per cento;
2.2) il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.
- "ZONA GIALLA": le regioni nei cui territori alternativamente:
1) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti;
2) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni:
2.1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 30 per cento;
2.2) il tasso di occupazione dei posti  letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 20 per cento;
- "ZONA ARANCIONE": le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti, fatte salve le indicazioni dei parametri relativi alle occupazioni dei posti letto;
- "ZONA ROSSA": le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e si verificano entrambe le seguenti condizioni:
1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 40 per cento;
2) il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 30 per cento.


Abbiamo modificato il metodo con il quale analizziamo e presentiamo i dati forniti ogni giorno dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute, e semplificato l'esposizione dei risultati, per cercare di avere una visione più chiara e immediata della situazione.

Cerchiamo quindi di valutare solo i dati tendenzialmente più oggettivi, che sono quindi il numero di nuovi contagi rilevati ogni settimana, i casi ogni centomila abitanti, la percentuale di positività dei tamponi effettuati, il numero dei decessi, e i ricoveri in terapia intensiva e non, e le relative percentuali di occupazione.

I dati citati quindi, oltre a fornire un quadro dell'andamento dell'epidemia, concorrono alla definizione dei parametri di rischio delle varie regioni e all'assegnazione dei colori relativi alle restrizioni.

Abbiamo inoltre modificato anche la settimana di osservazione, che ora va dal lunedì alla domenica e non più dal venerdì al giovedì, anche per allinearci con le rilevazioni effettuate dalla Cabina di Regia del Ministero, che decide l'assegnazione delle zone di rischio e relativi colori alle regioni.

Fonte dati: Protezione Civile | Ministero della Salute

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