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Vigili del fuoco: a Cagliari protesta precaria

Vigili del fuocoProtesta dei pompieri discontinui davanti al Consiglio regionale, chiesta una graduatoria per la stabilizzazione.

Nella terra degli incendi, i Vigili del fuoco sono precari e discontinui. Lo dicono i pompieri aderenti all'Unione sindacale di base (USB), che hanno protestato stamane davanti alla sede del Consiglio regionale sardo, a Cagliari, per chiedere che lo stato "cancelli il precariato per i servitori della sicurezza", in particolare attuando l'Ordine del giorno presentato al decreto sulla Pubblica amministrazione attualmente in discussione in Senato, che prevede "stabilizzazioni" per i lavoratori temporanei del Pubblico impiego, ma che viene considerato del tutto insufficiente dal sindacato e da gran parte degli stessi precari. I Vigili, che si rivolgono direttamente "al popolo sardo", dicono di essere "tutti iscritti nei quadri provinciali discontinui, dopo il superamento di un corso della durata di 120 ore presso le strutture periferiche del Comandi Nazionali Vigili del Fuoco".

Mediamente, sono in servizio "da 20 a 80 giorni di servizio attivo l’anno, rispetto a una norma che ne consente fino ad un massimo di 160 giorni". Si tratta di uomini e donne dai 18 ad oltre 45 anni, con "centinaia di giorni e tanta esperienza alle spalle", impiegati giornalmente in tutte le sedi di servizio operative, sempre "in prima linea con i colleghi permanenti per limitare la fortissima carenza di organico, che limita fortemente il servizio di prevenzione, sicurezza e soccorso che il Corpo è deputato a svolgere in maniera ottimale, mantenendo gli standard europei". Sotto accusa "la disattenzione" dei vari Governi che si sono succeduti, che aggiunta all’attuale congiuntura economica "sta fortemente minando la missione istituzionale del Cnvvf". I Vigili discontinui, rappresentati dall'Associazione nazionale e sostenuti da USB, combattono "da anni per raggiungere una certezza economica per le proprie famiglie" e perché gli sia permesso "di effettuare il lavoro cui si sentono vocati, e per il quale mettono a repentaglio la propria vita per salvare quella degli altri", ed esprimono dal conto loro "professionalità, abnegazione e spirito di sacrificio; elementi fondamentali che ogni Vigile del fuoco porta nel proprio Dna".

Chiedono di "sanare l'abuso fatto fino ad ora", e dare la precedenza assoluta" alla indizione di una graduatoria unica comprendente tutti i Vigili del Fuoco Discontinui, ai quali finora non è stata data l'opportunità di partecipare al concorso". Al "Presidente della Regione Sarda" dicono di "farsi portavoce" di questa battaglia, con un "atto di solidarietà" verso chi si è "distinto in operazioni difficili contribuendo alla tutela dei cittadini del nostro Paese", non ultimo con l'intervento relativo "all'incendio di Laconi, che ha messo in ginocchio la nostra Sardegna per mancanza di uomini e di mezzi". Chissà se il governatore Ugo Cappellacci risponderà a questo forte appello, visto che la Sardegna è sicuramente la regione che più avrebbe bisogno di pompieri: speriamo di non trovarci, l'estate prossima, ad assistere a nuovi stucchevoli scambi di accuse tra le istituzioni nazionali e quelle regionali sulla responsabilità del disastro causato nell'isola dai roghi.

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