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Caritas: In Sardegna 147mila famiglie povere

CaritasAllarme per i dati dell'organismo ecclesiastico, l'isola comunque "meglio" delle altre regioni del sud.

Sono 147mila le famiglie povere in Sardegna, e nel primo semestre di quest'anno sono state 5773 le persone ricevute dai 38 centri distribuiti nelle diocesi dell'isola. L'allarme povertà, nuove e relative, è stato lanciato stamani dalla Caritas della Sardegna. Un allarme che fa emergere il dato inquietante delle famiglie ''ex ceto medio'', che si trovano a fare i conti con stipendi che non sono più sufficienti a pagare le bollette e soprattutto con la disoccupazione, che colpisce principalmente i genitori di età compresa tra i 40 e i 50 anni, soprattutto con bassa scolarizzazione.

Nell'isola crescono le famiglie con genitori lavoratori precari o in cassa integrazione, espulsi dal mondo del lavoro. Molte famiglie giovani sono assistite dai genitori anziani e molti vivono con gli stessi propri familiari o parenti, con un dato che sfiora il 66% del totale. La percentuale maggiore di "ospiti" della Caritas si registra nel cagliaritano con 2.165 persone (37,5%), seguono la diocesi di Tempio-Ampurias con 959 casi (16,6%) e quella di Oristano, cui si sono rivolte 734 persone (12,7%). Il problema del lavoro è quello più grave, ha detto Raffaele Callia, direttore della Caritas di Iglesias e responsabile del servizio di studi e ricerche della Caritas regionale.

Il ricercatore lo cita sia per la sua assenza derivante, ad esempio, dalle crisi industriali, sia per la disoccupazione. "Oggi un giovane su due nell'isola è senza lavoro", ha messo in evidenza Callia, "e quando questo c'e' spesso è precario e mal pagato per cui non si riesce a soddisfare i bisogni primari. Nonostante ciò, la situazione della Sardegna, seppure peggiore rispetto alle regioni del centro e nord Italia, è migliore a confronto con le regioni del sud del Paese".

 

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