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Arriva il web made in Sardegna col dominio .srd

L’indipendenza dell’isola parte dal digitale e probabilmente nel prossimo futuro la Regione sarda potrà assegnare indirizzi internet con questo suffisso.

Alla vigilia delle elezioni regionali in Catalogna, a pochi giorni dal referendum indipendentista in Corsica, piccoli passi verso l’indipendenza anche in Sardegna, almeno per quanto riguarda il digitale. Sembra ormai certo infatti che la Regione sarda avrà il suo dominio e il potere di assegnare in autonomia gli indirizzi web con il suffisso ".srd". La procedura è infatti già stata avviata.

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A gestire il dominio sarà la Regione, con tanto di possibilità di assegnare i siti. "Entro sei mesi avremo la proprietà del dominio", ha dichiarato ai giornalisti l'assessore agli Affari generali Filippo Spanu, che nei giorni scorsi ha ricevuto dalla Giunta il via libera per il progetto.
La decisione politica accoglie le pressioni venute dalla società, in particolare con una petizione lanciata negli anni scorsi su Change.org, rivolta all’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), vale a dire l’organizzazione no profit che “ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol), di gestire il sistema dei nomi a dominio generici di primo livello (generic Top-Level Domain, gTLD, quail .com, .net, .info) e dei country code Top Level Domain (ccTLD), che identificano uno specifico territorio, quali .uk per il Regno Unito, .it per l’Italia), nonché i root server”.

In essa si leggeva come “oggigiorno molte comunità (culturali e di interessi) in Europa e nel mondo, hanno un proprio gTLD (generic Top Level Domain, un dominio di rete di primo livello) che permette loro di rafforzare la presenza su Internet, di accrescere il valore dei loro prodotti locali finalmente raggruppati sotto il marchio ‘del luogo’ e di rivitalizzare le loro minoranze linguistiche, grazie alla potenza della Rete”. Proprio quello che volevano i promotori della petizione e che probabilmente le istituzioni territoriali potranno fare a partire dal 2018, l’anno della vera nascita dell’internet made in Sardegna.

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