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Cop22: Pigliaru protagonista ma contestato in Sardegna

Il Presidente della Regione interviene a Marrakech ricordando il ruolo dei territori nella battaglia sul clima, ma nell’isola appoggia l’inceneritore di Tossilo.

La Sardegna è protagonista alla Cop22 di Marrakech, in cui si discute su come fermare i cambiamenti climatici, con il governatore Francesco Pigliaru che difende le prerogative delle regioni in questo campo, ma viene contestato “in patria” per il via libera all’inceneritore di Tossilo e in generale per le sue politiche ambientali. Nell’importante incontro che si tiene in Marocco, il ruolo del presidente della Regione Sarda è rilevante, visto che Pigliaru è presidente della commissione Ambiente del Comitato europeo delle regioni, e in questa veste ha partecipato al Summit dei leader regionali e locali per il clima, affermando che serve una partecipazione attiva e concreta degli enti territoriali alla lotta ai cambiamenti climatici, ma questi devono essere messi dagli Stati nelle condizioni di poter fare investimenti.

Regioni protagoniste nella battaglia sul clima

Un messaggio chiaro, a cui ha aggiunto che "senza il protagonismo convinto dei territori e delle autorità locali non si riesce a render concreti" gli impegni sul clima presi lo scorso anno a Parigi, dal momento che "qualcuno ha calcolato che il 70% delle azioni che davvero contano si fa a livello territoriale". Per questo, ha avvertito Pigliaru, "gli Stati non possono dettar delle regole se poi non mettono in condizione gli attori locali" di poterle mettere in pratica. Regioni e territori stanno spingendo per andare anche oltre gli impegni sul clima presi dall'Ue "perché sanno che si può fare", ha continuato il presidente sardo, e "bisogna pensare anche che quanto più si corre in queste cose, tanto più si creano dei lavori di qualità per i nostri giovani". Investire in politiche verdi, peraltro, non significa solo energia e trasporti, ma anche prevenzione contro le catastrofi naturali "per metterci al riparo dai danni che abbiamo già fatto", ha concluso Pigliaru.

Ma la Regione è per l’inceneritore

Peccato che secondo i suoi oppositori ciò che Pigliaru predica a Marrakech non lo metta in atto a Cagliari, e sono in molti a contestare le sue politiche ambientali, come fa ad esempio Pier Franco Devias, leader degli indipendentisti di Libe.r.u. (Liberos rispettados uguales), che lo accusa di parlare dell’importanza dei territori nella battaglia globale per ridurre le emissioni di gas nocivi, proprio mentre “finanzia inceneritori di rifiuti”. Il riferimento è alla struttura di Tossilo (Macomer), contestata da sindaci e comitati sul territorio ma prevista dal Piano regionale dei rifiuti, che assegna un finanziamento di ben 40 milioni di euro per un impianto “che dovrà essere spento entro il 2030”. Impianto il cui funzionamento era stato peraltro sospeso da una sentenza del Tar della Sardegna, contro la quale ha presentato ricorso al Consiglio di Stato proprio la Regione, la cui posizione ha alla fine prevalso davanti al supremo giudice amministrativo. Un via libera che ha portato ulteriori contestazioni e una manifestazione che si è tenuta lo scorso 29 ottobre, davanti ai cancelli dell’inceneritore, con lo slogan “noi sardi non siamo servi di nessuno e la nostra terra non sarà la discarica di nessuno!”.

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