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Reddito di cittadinanza: la Sardegna sperimenta con 50 milioni

I fondi fanno parte di quelli stanziati per la lotta alla povertà e arrivano da risorse statali ed europee, in un triennio la regione avrà a disposizione 970 milioni: ci sono anche 8,5 milioni per l'assistenza ai migranti. 

Sono 50 milioni di euro in tre anni, le risorse che la regione Sardegna avrà a disposizione per avviare una sperimentazione sul reddito di cittadinanza: soldi che saranno erogati attraverso un avviso pubblico nazionale. I fondi provengono da risorse statali ed europee, e sembrano finalmente venire incontro a una battaglia di lunga data, che nell’isola ultimamente è stata portata avanti soprattutto dal “Comitato Spontaneo Civico Reddito di cittadinanza in Sardegna” nato a gennaio di quest’anno, mentre in passato era stata una battaglia storica della sinistra (e ancora lo è, almeno di una parte) negli ultimi anni spesso cavalcata anche dal Movimento 5 Stelle.

Il reddito di cittadinanza in Europa esiste praticamente ovunque, in Germania e in Inghilterra addirittura dagli anni '70 e in Francia dall'88, e già dal 1992 l'Europa raccomandava a tutti gli stati membri di riconoscere, “nell'ambito d'un dispositivo globale e coerente di lotta all'emarginazione sociale, il diritto fondamentale della persona a risorse e a prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana e di adeguare di conseguenza, se e per quanto occorra, i propri sistemi di protezione sociale ai principi e agli orientamenti esposti in appresso”. Il provvedimento è stato inserito tra quelli più generali sulla lotta alla povertà della Giunta Pigliaru, che ha stanziato quasi 351 milioni di euro per il 2016 e 970,5 milioni in un triennio a questo scopo.

L'intervento è stato illustrato oggi dal presidente Francesco Pigliaru e dagli assessori del Lavoro e della Sanità, Virginia Mura e Luigi Arru. Nello stanziamento complessivo ci sono capitoli noti, come i 104 milioni per la legge 162 sulla disabilità grave, i 37 milioni per la talassemia e altre patologie, ma anche meno noti, come quello per l'assistenza ai migranti: 4,7 milioni nel 2016 e 8,5 milioni nel triennio, che sicuramente non mancheranno di suscitare polemiche tra i contrari all’accoglienza degli sfortunati, che arrivano sui barconi anche nella nostra isola. "Dobbiamo avere la necessità di un quadro unitario per evitare sprechi e velocizzare la spesa, basta con una Regione che lavora a compartimenti stagni", ha sintetizzato in conclusione il Presidente della Regione.

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