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Salvini a Cagliari: città bloccata e contestazione

Arriva in città il leader leghista, gli antifascisti contro la sua propaganda considerata razzista, disagi per i cittadini: bloccata viale Sant'Avendrace, deviate linee bus e soppresse molte fermate.

Tensione e caos per l’arrivo a Cagliari del leader leghista Matteo Salvini, che dopo aver abbandonato le mire secessioniste per la Padania ed aver cancellato la xenofobia verso i meridionali in generale (sardi inclusi), punta a un soggetto nazionale e ha scelto come nuovi nemici immigrati e “zecche”, quei “nazisti rossi” che secondo il suo ultimo post  su Facebook vorrebbero impedirgli di parlare nell’isola. Il parlamentare europeo è in mattinata a Cagliari, per inaugurare la sede del suo movimento “Noi con Salvini”, a viale Sant’Avendrace, e nel pomeriggio ad Olbia. Nel capoluogo, da giorni monta la rabbia della sinistra contro una visita considerata indesiderata: per oggi si sono dati appuntamento a Viale Trento tutti coloro che hanno intenzione di “respingere” Salvini (usando il termine spesso adottato dai leghisti nei confronti delle barche dei migranti) e mentre scriviamo Viale Sant’Avendrace è bloccata da un ingente schieramento di Polizia e dai manifestanti anti-Lega.

Ma è l’intera città di Cagliari ad essere semi bloccata dall’arrivo del leader padano: il prefetto ha chiuso al traffico dalle 7 alle 12 di oggi il viale dove si trova la sede salviniana, mentre sono deviate alcune delle principali linee di bus della città, in particolare 1, 9, 9A e Agrario, con soppressione di molte fermate tra quelle previste nella zona. Nei giorni scorsi, il comune e il sindaco Massimo Zedda sono stati criticati dagli anti-Salvini per il loro silenzio, ma oggi la consigliera di SEL Francesca Ghirra è intervenuta sull’argomento, affermando che è “scandaloso che la città sia paralizzata per l'arrivo di un disgustoso personaggio 'politico': se vivessimo in un paese civile uno che come lui predica razzismo, odio e xenofobia verrebbe bandito. E invece viene invitato a tutti i programmi televisivi possibili e immaginabili, anche in quelli della televisione pubblica per la quale paghiamo il canone”. Ghirra critica anche il fatto che dobbiamo “accollarci le spese di tutte le forze dell'ordine impegnate a seguire i suoi giretti di propaganda antidemocratica e i disagi che la sua permanenza in città comporta. Non mi pare che questo accada per l'arrivo di altre figure. Dovremmo interrogarci più spesso sul senso della democrazia” e conclude il suo intervento con l’hashtag ‪#‎Cagliariantifascista.

Cagliari non è certo la prima città dove Salvini viene contestato, a partire da Roma, passando per Livorno, Palermo e molti altri centri sono molti coloro che non accettano il leader leghista come un “normale” esponente politico di cui si possono non condividere le idee ma se ne rispetta il diritto di parola. La propaganda leghista viene considerata razzista, xenofoba, anche se chi la contesta viene accusato di fare “il gioco” di Salvini, che vorrebbe questo tipo di incidenti proprio per far parlare ancora di più di sé e fare la vittima degli antidemocratici.  Il Coordinamento Antifascista Cagliaritano ha però opinioni diverse, e ricorda come “il fascismo e il razzismo siano fenomeni che debbono essere contrastati con una scelta di parte netta e soprattutto concreta, attraverso la pratica. Le condanne sui social network o una contrapposizione ideologica sul piano dialettico non possono bastare a contrastare movimenti reazionari che per quanto possano sembrare insulsi nelle loro rivendicazioni, in momenti di crisi economica e tensioni sociali tendono ad acquisire forza e consenso”.  Per gli antifascisti il leader della Lega Nord fomenta “una guerra tra poveri, una repressione del conflitto sociale e il mantenimento dei privilegi di quelle classi che meno hanno sofferto della crisi”. E intanto l’ultim’ora dice che un furgono con a bordo “un bastone, fumogeni e uno striscione” sarebbe stato bloccato dalle forze dell’ordine e due persone sarebbero state fermate.

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