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Cagliari e Torres nei guai: retrocede la Sardegna?

Tifosi CagliariI rossoblù scendono in B dopo 11 anni, mentre i sassaresi sono coinvolti nell’ennesimo scandalo scommesse: è il finale di una stagione da incubo per il calcio sardo.

La Sardegna, forse una delle regioni d’Italia dove il calcio è più amato, seguito e discusso, rischia al termine della stagione 2014-2015 di trovarsi ai minimi storici per quanto riguarda la presenza di squadre nei campionati più prestigiosi. Anzitutto, l’anno prossimo l’isola non sarà più in serie A, visto che il Cagliari dopo 11 anni è retrocesso, dopo una stagione disastrosa che era nata sotto i migliori auspici. Nuova proprietà, quella di Giulini, campagna abbonamenti in limba, un allenatore prestigioso come Zeman e anche il ritorno, dopo diversi anni, allo storico Sant’Elia, dopo un lungo peregrinare tra Elmas, Trieste ed altri stadi del centro-nord Italia. Eppure, i numeri non lasciano scampo: ben 4 cambi di allenatore (dopo Zeman ci sono stati Zola, di nuovo Zeman e infine Gianluca Festa), solo 3 vittorie casalinghe, nonostante un pubblico quasi sempre caloroso, e un bilancio totale che dopo l’ultima sconfitta col Palermo parla di 6 vittorie, 10 pareggi e ben 20 sconfitte. Un disastro tecnico, per un purgatorio nella serie cadetta che si spera duri il meno possibile ma al quale già sembrano tutti pronti, tifosi in primis.

Ancora peggiore forse la situazione della Torres, che quest’anno gioca in Lega Pro e sta ottenendo finora un dignitoso 11esimo posto in quella che era una volta la serie C: i sassaresi sono infatti coinvolti in pieno nella nuova inchiesta sul calcio scommesse scoppiata oggi e denominata “Dirty Soccer” dalla Procura di Catanzaro, che conduce le indagini. Il presidente Domenico Capitani ha infatti ricevuto un avviso di garanzia, dichiarando subito di non avere “nulla da temere perché nulla ho fatto". Capitani si dice "convinto dell'integrità del nostro ex tecnico, Massimo Costantino (per un paio di mesi allenatore nella stagione che si sta concludendo, arrestato stamane), sul quale metto la mano sul fuoco". Tra gli arrestati stamane c'è anche l'ex direttore sportivo della Torres, Enzo Nucifora: "confido che la sua situazione venga chiarita al più presto - spiega il presidente – e non ho motivi di pensare che possa in alcun modo aver determinato i risultati delle tre partite già oggetto di indagini della Procura federale e per le quali la Torres era stata ascoltata a tempo debito".

Le indagini riguardano la gara vinta in casa 4-0 con la Pro Patria, la sconfitta per 3-0 contro il Monza e una gara di Coppa Italia contro il Pisa per la quale lo staff tecnico aveva deciso, per motivi legati alla distanza del ritiro, di far giocare molti ragazzi della Berretti arrivati dalla Sardegna. "In quest'ultima occasione - spiega ancora Capitani - tutti sapevano di questa circostanza e d'altronde era già successo l'anno prima, contro il Frosinone, quando perdemmo 5-1 con la squadra di ragazzi”. Il presidente ha infine ribadito "che non c'è alcuna preoccupazione da parte mia legata a comportamenti illeciti dei tesserati della Torres e auspico che tutto venga chiarito nelle sedi opportune". Dopo una serie di fallimenti societari, l’ultimo nel 2008, la società sassarese è quindi di nuovo nell’occhio del ciclone, proprio quando la frangia più “dura” dei tifosi stava esultando per la retrocessione degli odiati rivali cagliaritani. Sul coinvolgimento della Torres è intervenuto anche il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, dicendosi sorpreso delle notizie ma auspicando che "tutti ne escano bene”. Il primo cittadino ha però aggiunto che se dovesse “emergere qualche elemento sospetto, che sia immediatamente chiarito e il responsabile di questi trucchi sia condannato e renda il calcio più pulito". 

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