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Astronomia sarda: Roma si prende il maxi telescopio

Astronomia SardegnaLa denuncia della Cgil: l'Inaf accorperà la struttura di San Basilio e l'Osservatorio di Cagliari alle strutture di Bologna, accentrando tutte le decisioni nella capitale.

Due eccellenze sarde da difendere, la cui autonomia oggi sembra essere messa a rischio dall’accorpamento di funzioni che porterebbe i centri decisionali a Roma. Si parla dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari e del Radiotelescopio di San Basilio, strutture che l’Istituto nazionale di Astrofisica vorrebbe accorpare a quella di Bologna, spostando i centri decisionali nella capitale. La denuncia sull’intervento dell’Inaf arriva dalla Cgil sarda, per voce del suo segretario generale Michele Carrus, che ha chiesto un intervento deciso al presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Per il sindacalista la decisione dell’ente di ricerca nazionale è “del tutto ingiustificabile e pericolosa per le innumerevoli prospettive e ricadute in termini di sviluppo economico e tecnologico in un settore, quello aerospaziale, che la stessa Giunta ha indicato come strategico”.

“Non accettiamo un’operazione che rischia di surclassare la Regione nel rapporto con l’Istituzione nazionale - continua Carrus - che vorrebbe centralizzare controllo e gestione di una struttura realizzata anche con l’utilizzo di ingenti risorse regionali perché restasse in stretto collegamento con la comunità scientifica locale”.  Secondo la Cgil le ragioni dell’accorpamento sono immotivate e il metodo usato del tutto sbagliato: l’esigenza di un maggiore coordinamento tra le strutture dell’Inaf può e deve essere soddisfatta in altro modo, senza ledere così gravemente la loro autonomia e dentro un piano progettuale definito.

E’ infatti “singolare” che si decida di affidare a un nuovo direttore della sede centralizzata romana  il compito di redigere un piano di riorganizzazione delle strutture accorpate: la scelta prescinde da una precisa esigenza organizzativa, l’unico scopo evidente sembra essere quello di assumerne il controllo sottraendolo alla realtà locale. “Un fatto inaccettabile” secondo il segretario regionale che chiede un impegno diretto del presidente Pigliaru affinché “assuma, se già non le possiede, tutte le informazioni su un’operazione che giunge del tutto improvvisa, e che intervenga per scongiurarne gli evidenti effetti negativi per la Sardegna”.  

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