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PROGRES: FURTI DI TERRA IN CAMPIDANO

Solare termodinamicoProgetto di solare termodinamico potrebbe portare espropri tra Guspini e Gonnosfanadiga.

Si moltiplicano gli allarmi ambientali in Sardegna, che sono rivolti anche alla salute dei cittadini sardi. Dopo Arborea, Salto di Quirra e molti altri casi, ora il grimaldello usato per sfruttare impropriamente il territorio dell’isola, che è già la regione più inquinata d’Italia con 445mila ettari da bonificare, è proprio quell’economia verde che dovrebbe portare un nuovo sviluppo più sostenibile.

Questa almeno è l’accusa degli indipendentisti di ProgRes, secondo i quali in Campidano, più precisamente “tra i comuni di Guspini e Gonnosfanadiga” si sta verificando un nuovo caso di quelli che loro chiamano “furti di terra legalizzati”. Nell’area è stato proposto infatti un progetto di impianto solare termodinamico, lanciato dalla società Energogreen Renewables Srl (con sede nelle Marche) che dovrebbe occupare un'area di 200 ettari (quasi 300 campi da calcio) di campagna “con dei collettori parabolici per produrre energia elettrica”.

L’impresa non è però riuscita a convincere tutti i proprietari a vendere il terreno necessario, e così ha chiesto alla regione Sardegna l’applicazione del D.lgs. 387/03, dove si dice che “le opere per la realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili e le opere connesse sono di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”. Quindi il D.P.R. 327/01 (c.d. Testo Unico sugli espropri) “stabilisce che l’acquisizione dei terreni richiesti per l’esecuzione di tale tipologia di opere possa avvenire tramite procedura di espropriazione”. Insomma, dove non si può comprare si proceda all’esproprio.

ProgRes ricorda però che “le opere indifferibili e urgenti sono quelle che hanno superato tutti gli step della V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale) e che gli uffici regionali dovranno tenere conto dei pareri delle popolazioni e dei proprietari prima di concedere qualunque autorizzazione. A maggior ragione se le caratteristiche possedute dalle zone scelte per il progetto, come in questo caso, sono classificate come Zone agricole”.

“Nei paesi in via di sviluppo – continuano gli indipendentisti – l'accaparramento di terreni ottenuto mediante denaro viene chiamato land-grabbing, e priva le popolazioni di importanti risorse ambientali, fondamentali per garantire un adeguato futuro sostenibile, per una manciata di banconote”. Forse bisognerebbe iniziare a rivalutare in quest'ottica “i fenomeni che riguardano sempre più spesso la Sardegna, Campidano compreso” conclude ProgRes, che precisa di non essere contro le energie rinnovabili, ma di volere “il coinvolgimento delle popolazione nelle scelte in materia energetica” e suggerisce di utilizzare per la produzione elettrica “ le aree già compromesse dal punto di vista ambientale”. 

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