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Nel Mediterraneo i rifiuti diventano una ricchezza

Piazza DecimoputzuProgetto europeo mette insieme Sardegna, Tunisia e Libano per il recupero di rifiuti rurali e urbani, coinvolto comune di Decimoputzu.

Un progetto che unisce Sardegna, Tunisia e Libano nel principio che i rifiuti rurali e urbani non sono un peso bensì un'opportunità di crescita per le comunità e un guadagno per la collettività. Con questa certezza è stato presentato a Beirut il progetto Landcare Med, ideato da ricercatori dell'università di Cagliari e finanziato per il 90% dall'Unione Europea tramite il programma EnpiCbc Bacino del Mediterraneo. Al centro del progetto, della durata di due anni e del costo di due milioni di euro, ci sono quattro comuni del Mediterraneo: Decimoputzu, Medjez el Bab in Tunisia, Haret Saida e Zebdin nel sud del Libano.

"I rifiuti non sono un peso ma sono un valore che può essere trasformato in un'opportunità, diventando una fonte di risorse economiche", afferma Antonio Mura, responsabile della comunicazione di Landcare Med. Il progetto ha l'obiettivo primario di creare una rete trans-frontaliera tra i comuni, le comunità, le società private, gli enti istituzionali e di ricerca del Mediterraneo per promuovere una migliore gestione dei rifiuti rurali. E la capacità di creare reti di cooperazione è un punto di forza, del programma EnpiCbc Med in Libano e in tutto il bacino del Mediterraneo, come afferma Hamze Jammoul, Rappresentante dell'Autorità di Gestione del Programma.

 "L'idea è nata - racconta la coordinatrice del progetto, Maria Laura Foddis - in seguito a un confronto tra l'università di Cagliari e il comune di Decimoputzu, tra i più dinamici nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Da un'indagine dei bisogni sul territorio - ha aggiunto Foddis - è emerso che gli agricoltori dell'area hanno bisogno di un sostegno per gestire i rifiuti rurali". Successivamente è nata l'idea di creare un primo nucleo embrionale di comuni mediterranei interessati. Nei quattro paesi saranno realizzati altrettanti centri di raccolta e trattamento dei rifiuti, dotati anche di impianti pirolitici, in grado di trasformare i rifiuti in fertilizzanti per l'agricoltura. Un'altra attività è quella di sensibilizzazione dei cittadini, degli studenti, degli agricoltori e degli operatori che si occupano direttamente dello smaltimento dei rifiuti e dei rappresentanti istituzionali. 

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