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Incendi: in Sardegna tragico inizio d'estate

Roghi SardegnaLa scorsa settimana in fumo circa 3000 ettari solo tra oristanese e Medio Campidano: i roghi dolosi chiamano in causa un problema culturale dell'isola.

Torna in Sardegna la tragedia incendi. Dopo alcuni anni in cui, compici temperature più fresche e piogge più frequenti, la situazione sembrava essere leggermente migliorata dal punto di vista dei roghi, è dall’anno scorso che le fiamme stanno nuovamente distruggendo le risorse naturali dell’isola. E se l’anno scorso c’era stata una forte polemica tra la Regione e la Protezione civile, con un rimpallo di accuse tra la prima che diceva che erano stati mezzi a disposizione troppi pochi mezzi e la seconda che riteneva la giunta di Cagliari responsabile di non aver lanciato per tempo l’allarme sui disastri causati dai roghi, quest’anno i mezzi per combattere le fiamme sono stati potenziati, ma questo non sembra essere servito a niente.

Siamo ai primi di luglio, e già l’isola ha vissuto giornate disastrose, come quelle di giovedì e venerdì scorsi, in cui la Sardegna è stata “spezzata” in due per ore dai roghi, con circa 1000 ettari di vegetazione distrutti nell’oristanese e altri duemila nel Medio Campidano, le zone più colpite, anche se nel Sulcis sono stati evacuati interi reparti di ospedale: e l’estate è appena iniziata. Sicuramente i sardi devono essere compatti nel chiedere una presenza ancora maggiore dello Stato e delle istituzioni, ma mai come in questo caso è il caso di analizzare la situazione culturale che porta così spesso ad incendi dolosi sul nostro territorio.

Evidentemente ancora troppi sardi pensano che il loro territorio non sia una risorsa fondamentale, o che comunque sia secondario rispetto al loro possibile tornaconto: i piromani, come i due (di 55 e 31 anni), arrestati la settimana scorsa, sono i principali responsabili di questa tragedia, che negli ultimi anni si è “limitata” a uccidere migliaia di animali, a rovinare aziende ed ettari di risorse naturali, ma in passato ha anche ucciso, come nel 1983 quando in Gallura ci furono nove morti tra coloro che tentavano di spegnere i roghi. Proprio da quella tragedia, arrivata il 28 luglio di quell’anno, è nata l’esigenza di ricordare ogni anno le vittime dei tantissimi roghi che purtroppo hanno funestato la storia sarda, e dal 2007 si celebra ogni anno questa ricorrenza, come Giornata europea di sensibilizzazione contro gli incendi boschivi, dalle regioni europee partner del Progetto Interreg III C OCR Incendi, in memoria di tutte le vittime cadute nella lotta al fuoco.

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