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MUORE DON GALLO IL PRETE COMPAGNO

Don Gallo a manifestazioneScompare a 84 anni il Sacerdote genovese sempre dalla parte degli ultimi.

Era un prete molto sui generis Don Andrea Gallo, amato soprattutto per le sue battaglie al fianco degli ultimi e per le posizioni molto progressiste, uno che ha sempre sognato una "Chiesa dei poveri" e vedeva nell'attuale Papa Francesco una speranza in questo senso. Il sacerdote genovese aveva 84 anni e continuava a lavorare nella comunità che aveva fondato, nel 1975, a San Benedetto al porto, un luogo ''aperto a tutti gli ultimi del mondo'', come usava dire.

Un uomo di chiesa con un pensiero originale e che amava parlare chiaro, Don Andrea, che nel corso degli anni non ha esitato ad assumere posizioni avanzate (rispetto alla Chiesa ma non solo) come quelle sui diritti di omosessuali e transessuali, su cui lamentava le "incertezze" cattoliche, o quelle antimilitariste, mostrate ad esempio nella dura battaglia contro la base americana Dal Molin, a Vicenza.

Amatissimo a sinistra, antifascista convinto e favorevole a posizioni più morbide anche sui temi della bioetica, è stato salutato da molti messaggi affettuosi, compreso quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha parlato di un "sacerdote amato per la sua forza spirituale e il suo impegno sui temi della povertà, dell'emarginazione e dell'esclusione sociale''. A omaggiarlo nel giorno della sua scomparsa, i messaggi di tanti politici, da Nichi Vendola a Laura Puppato, ma anche uomini di spettacolo e religiosi come Gino Paoli, Fiorella Mannoia, Don Luigi Ciotti. Aveva iniziato a far notare la sua attitudine anticonformista già nel 1970, quando dopo lo "scandalo" destato nella Genova bene dalla scoperta di una fumeria di hashish, non esitò a ricordare nell'omelia che rimanevano diffuse altre droghe, per esempio quelle del linguaggio, grazie alle quali un ragazzo può diventare "inadatto agli studi" se figlio di povera gente, oppure un bombardamento di popolazioni inermi può diventare "azione a difesa della libertà".

Così ha proseguito fino al 2012 quando ha cantato "Bella Ciao" in chiesa, passando attraverso il No al Tav, il ricordo di personaggi come Carlo Giuliani e Hugo Chavez, l'orazione funebre per Fernanda Pivano e la battaglia per la legalizzazione delle droghe leggere, come quelle al fianco di Emergency e Gino Strada. Insomma, una vita in direzione "ostinata e contraria" coma cantava il suo grande amico Fabrizio De André, che forse colse il motivo per cui tanti lo amavano, quando disse "Don Gallo ti sono amico perché sei un prete che non mi vuol mandare in Paradiso per forza”.

 

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