Logo

Cannabis terapeutica: ancora stop dal governo

Cannabis terapeuticaL'accusa dell'Associazione Luca Coscioni: nonostante la sentenza della Consulta, ancora proibito coltivare anche per i malati.

Proprio nel periodo in cui molte regioni, come la Puglia e l'Abruzzo, e varie città, tra cui Torino e Roma, aprono alla legalizzazione delle droghe leggere, e subito dopo che la Corte costituzionale ha bocciato la repressiva legge Fini - Giovanardi, il governo Renzi blocca nuovamente la coltivazione di cannabis a scopo terapeutico. La denuncia arriva dall'Associazione Luca Coscioni, secondo la quale l'esecutivo ''ha cambiato le tabelle sulle droghe ma ha reintrodotto il divieto di coltivazione per la cannabis anche a scopi terapeutici''. A polemizzare con quanto arriva da Palazzo Chigi sono in particolare Marco Cappato, Filomena Gallo e Antonella Soldo, che sottolineano come il governo ''rimanga dunque nella contraddizione che vede da una parte una legge che consente l'uso del principio attivo della cannabis Thc in terapia dal 2007 e dall'altra un divieto a coltivare anche per scopi terapeutici''. La popolare erba, infatti, è utile nella lotta al dolore, agli effetti collaterali della chemioterapia e ha effetti sul sistema nervoso che possono migliorare le condizioni della persona affetta da alcune forme di sclerosi ed epilessia.
   
Infatti, ''uno degli effetti poco pubblicizzati del pronunciamento della Consulta sulla legge Fini-Giovanardi è stato proprio quello dell'abrogazione del divieto di coltivazione''. In precedenza, la deroga a tale divieto ''era ammessa solo riguardo alle eccezioni costituite da coltivazioni avviate per scopi 'scientifici, sperimentali o didattici'. Dunque nemmeno gli scopi terapeutici erano contemplati tra le eccezioni''. Il decreto pubblicato in gazzetta lo scorso 21 marzo ha formalmente abbandonato l'equiparazione tra droghe pesanti e cannabis, proponendone la collocazione in due tabelle distinte, ma "di fatto però continua ad accomunarle per quanto concerne i divieti. Il provvedimento, infatti, ha ripristinato l'articolo 26 sul divieto di coltivazione con riferimento sia alle sostanze contenute nella tabella I sia alla cannabis, senza alcuna eccezione per gli scopi terapeutici, e dunque riportando la situazione esattamente a quella che era prima del pronunciamento della Consulta''.

Da qui l'appello dell'Associazione Coscioni: ''Ora il decreto ministeriale passerà alle Camere per la conversione in legge entro 60 giorni. L'esortazione che ci sentiamo di fare al Parlamento è quella di non ratificare questo testo e di opporsi al ripristino del divieto di coltivazione per la cannabis, per uscire dalla contraddizione che vede da una parte una legge che consente l'uso del thc in terapia, dall'altra un divieto a coltivare anche per scopi terapeutici''. Ci si riuscirà finalmente? l'attuale premier Matteo Renzi in passato si è espresso a favore dell'uso terapeutico della marijuana, ma gli atti del suo governo sembrano andare in altre direzione: in Parlamento, a parte Sel che conduce da tempo una battaglia per una liberalizzazione che potrebbe portare anche molti fondi nelle casse dello Stato, negli altri partiti sembra esserci molta confusione: la destra è compatta contro l'ipotesi legalizzazione, mentre Partito democratico e Movimento cinque stelle sembrano, come su molti altri argomenti, divisi al loro interno anche su questo.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.