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Marijuana march: migliaia a Roma - fotogalleria

Marijuana MarchSuccesso della manifestazione antiproibizionista nella capitale che chiede l'abolizione della legge Fini - Giovanardi.

Illegale è la legge. E' il chiaro ed efficace slogan scelto dagli organizzatori della Marijuana March di ieri a Roma, con cui il movimento antiproibizionista italiano è tornato in campo alla grande per chiedere l'abolizione della norma firmata da Fini e Giovanardi, considerata "liberticida" e capace solo di riempire le carceri con persone trovate in possesso di piccole quantità di droghe leggere, che paradossalmente sono punite maggiormente rispetto a quelle "pesanti" come cocaina ed eroina. La manifestazione, che ha animato per tutta la giornata di sabato il centro della capitale, tra la Bocca della Verità, il Lungotevere e la Piramide Cestia, è stata sicuramente un successo dal punto di vista dei numeri, con molte migliaia di persone in piazza, tra cui tanti giovanissimi, e ha il merito di riaprire il dibattito su un'annosa questione, a pochi giorni dal pronunciamento della Consulta sulla costituzionalità dell'attuale legge (l'11 febbraio) e in un periodo in cui di legalizzazione della canapa si parla un po' ovunque nel mondo, dal Sud America agli Stati Uniti, fino all'Europa, dove molti paesi hanno già normative molto più permissive della nostra, con l'autorizzazione alla creazione di circoli riservati ai cultori del "fumo", i cosiddetti "Cannabis social club".

Il movimento antiproibizionista non si limita a chiedere la cancellazione della Fini - Giovanardi, ma la street parade di ieri, con musica techno e reggae e tanti travestimenti colorati, che in periodo di carnvale ci stanno sempre bene, vuole una nuova normativa che legalizzi anzitutto l'uso terapeutico (molto frequente per tante patologie) della canapa senza lasciarla in mano alle grandi case farmaceutiche, visto che la Bayer ha già creato un farmaco ad hoc, il Sativex, che secondo gli organizzatori della manifestazione presenta "un rischio concreto di overdose non presente nel prodotto naturale" e oltretutto tratta solo "alcune delle patologie per le quali la cannabis risulta essere utile". Ma il movimento non si accontenta di questo e nemmeno della possibile "statalizzazione" dell'erba, sul modello americano: dopo anni di lotte "contro ottusità, ipocrisia e oscurantismo", non ci si accontenta di "qualsiasi legalizzazione" ma se ne chiede una "che permetta l'autoproduzione" almeno di un certo numero di piante a persona, altrimenti "si lascerebbero ancora una volta le persone dipendenti dal mercato, in primis i malati che invece potrebbero direttamente coltivare o farsi coltivare la loro medicina a costi irrisori".

Polemiche ci sono state per la presenza al corteo di uno dei padri storici dell'antiproibizionismo nostrano, Marco Pannella, contestato come "venduto" da alcuni manifestanti, probabilmente irritati dai ripetuti avvicinamenti dello storico leader radicale alla parte politica (la destra) che ha partorito proprio la Fini - Giovanardi. Pannella ha però negato la contestazione, spiegando che si sarebbe trattato "di quattro o cinque 'boss' che  urlavano con il megafono come pazzi, arrabbiatissimi, per cacciarmi dalla piazza", mentre per il resto avrebbe ricevuto "sorrisi, baci, abbracci e tanto affetto". Nel mondo politico, il principale sponsor dell'evento è stata però Sinistra ecologia libertà, con in prima fila il deputato Daniele Farina (tra i fondatori dello storico centro sociale milanese Leoncavallo), che ha spiegato come ieri da Roma sia partita "la più grande operazione antimafia mai tentata", con una richiesta di "libertà personale, cura, coltivazione. Da qui, oggi, può partire un  gigantesco trasferimento di risorse (8 miliardi di euro) sottratte al narcotraffico e indirizzate al reddito, al territorio, alle pensioni". Ad otto anni dall'ingresso di questa legge - ha proseguito Farina -  gli effetti "sono sotto gli occhi di tutti: criminalizzazione dei consumatori di sostanze, aumento degli ingressi in carcere per reati legati agli  stupefacenti, nessun serio intralcio agli affari delle narcomafie. Delle decine di migliaia di persone che oggi affollano le vie di Roma parleranno pochi giornali, ma questo non è problema, il problema semmai è se la politica tradisse questa richiesta di cambiamento".

Galleria fotografica di Silvia Mariotti

 

 

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