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Marijuana: l'8 febbraio corteo a Roma

Cannabis Manifestazione antiproibizionista contro la legge Fini - Giovanardi, che l'11 febbraio sarà discussa dalla Corte Costituzionale.

Sembrava una chimera fino a qualche mese fa, ma ora la legalizzazione delle droghe, almeno quelle leggere, potrebbe essere una prospettiva meno lontana anche in Italia. Si moltiplicano, infatti, le prese di posizione sull'argomento nel mondo politico, le decisioni di istituzioni locali e i gesti dimostrativi in questo senso. Intanto, in giro per il mondo si contano i casi di liberalizzazione, dallo stato americano del Colorado all'Uruguay, fino alla tolleranza di fatto in paesi europei come Portogallo, Spagna e Repubblica Ceca. In Italia, le spinte in questa direzione vengono soprattutto da sinistra, anche se ogni tanto arrivano squilli da altre parti, calcolando che la vendita, controllata dallo stato, di hashish e marijuana, potrebbe portare un introito alle casse pubbliche di circa 8 miliardi di euro l'anno, una cifra altissima in tempi di crisi, considerato anche che questi soldi sarebbero tutti sottrattti alla criminalità organizzata.

Per spingere verso la legalizzazione, che in Sardegna tra l'altro troverebbe un territorio ideale per la produzione di canapa, sabato 8 febbraio è prevista a Roma una manifestazione nazionale con lo slogan "Illegale è la legge, il suo costo è reale" che ha come principale bersaglio l'attuale legge sulle droghe, la Fini - Giovanardi, sulla cui costituzionalità sarà presto chiamata a pronunciarsi la Consulta, che ne discuterà l'11 febbraio. In piazza nella capitale ci saranno realtà, soggetti, gruppi, che spaziano dai centri sociali agli operatori di riduzione del danno, fino ad associazioni, onlus e parti di organizzazioni istituzionali. Nel loro appello chiedono il cambio dell'attuale normativa, visto che "otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina repressiva e giudiziaria, crescita dei profitti delle narcomafie; tante, troppe le persecuzioni e le vittime, troppe le morti che reclamano verità", ricorda l'appello diffuso anche via web dagli organizzatori. I promotori si dicono non più "disposti a vedere perseguitare perfino i pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico. Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri, è arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell'uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d'altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo".

Oggi, un presidio con volantinaggio per preparare la trasferta romana è stato organizzato dagli antiproibizionisti di Milano: ha partecipato anche il deputato di Sel Daniele Farina (che nei giorni scorsi si è acceso una "canna" in parlamento durante un'intervista), dicendosi sicuro che ''sarà una grandissima manifestazione che punta come riferimento primo alla Corte Costituzionale e come secondo al cambiamento della Fini -Giovanardi''. Il presidio con volantinaggio, prima manifestazione politica realizzata nella nuova piazza Gae Aulenti del capoluogo lombardo, è stato organizzato dai promotori milanesi di leggeillegale.org (Sel, Arci, Tilt, Quelli di Calusca, Rete della Conoscenza, associazione Radicali Enzo Tortora, Associazione La Freccia - Latob, Leoncavallo e Giovani Democratici). La richiesta della liberalizzazione delle droghe leggere, ha ricordato la coordinatrice milanese di Sel Anita Pirovano, ha anche ragioni economiche perché ''porterebbe allo Stato 8 miliardi di euro sottratti alle mafie'' e ormai ''negli Stati Uniti e ovunque in Europa'' si sta realizzando che ''le politiche proibizionistiche nelle lotta alla droga hanno fallito''.

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