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LA COSA GIUSTA DI VENDOLA E RODOTA'

Sel in piazza (Paola Renzi)Una piazza che vuole fare la "Cosa giusta" nell'Italia del 2013, almeno per chi ha lo sguardo rivolto a sinistra e lontano dalle sirene del governissimo.

E' quella convocata ieri a Roma da Sel (Sinistra ecologia libertà), il movimento guidato da Nichi Vendola che sotto questa parola d'ordine rilancia la sua iniziativa politica, dopo la rottura dell'alleanza col Partito democratico seguita alla convergenza di quest'ultimo col Pdl di Berlusconi, nel sostegno al governo guidato da Enrico Letta.

Alla kermesse hanno partecipato, oltre ai principali esponenti di Sel, anche personalità esterne del mondo della sinistra, come Stefano Rodotà (acclamato come "Presidente" - qui il suo intervento), Gad Lerner, Concita De Gregorio, e dal palco è intervenuto anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, anch'egli eletto col movimento guidato dal Governatore pugliese.

Proprio Rodotà, candidato al Quirinale dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, sostenuto da Sel ma non dal Pd, è stato il più applaudito dalla piazza Santi Apostoli, nonostante il suo intervento non sia stato per nulla compiacente con la storia della sinistra degli ultimi anni, ricordando come alle spalle dei progressisti ci siano "alcune storie di sconfitta" e invocando "un tentativo di ricostruzione culturale, non di pensiero unico della sinistra". Un campo da ricostruire partendo dalle "leggi e i diritti", a partire da un sistema elettorale che ha "gravi vizi di incostituzionalità", fino a una discussione seria su un'eventuale riforma della carta Costituzionale. Il giurista attacca Berlusconi, che vuole "una riforma della Costituzione con una maggioranza tale che non ci possa essere un referendum abrogativo", ma al tempo stesso critica una sinistra che ha scordato come proprio la vittoria referendaria del 2006 contro la "controriforma" della destra sia stato "il suo principale successo degli ultimi anni".
Una sinistra che ricordi tutti i diritti, da quelli dei lavoratori la cui "dignità e libertà oggi non è rispettata" a quella dei bambini che vengono cacciati dallo scuolabus perché i genitori non hanno i soldi per pagarlo, fino a chi non può permettersi il ticket per andare dal medico, venendo colpito nel diritto "alla salute". Diritti anche per i figli di stranieri che nascono in Italia, e diritto di gestire spazi sociali in autonomia, se necessario, due punti che sembrano una risposta al movimento di Grillo, contrario a una legge sullo Ius soli e favorevole a un sostanziale "sgombero" di luoghi "occupati" come il Teatro Valle di Roma.

Insomma, una serie di "Cose giuste" da vedere in prospettiva, visto che l'oggi è un "governissimo" Pd-Pdl che per Nichi Vendola non andava sostenuto, perché "la sinistra non può morire di berlusconismo" e per il rifiuto "dell'andreottismo come virtù nazionale, quell'andreottismo che traveste il cinismo da realismo, e che chiama il trasformismo senso di responsabilità". L'essenziale oggi è "non aver tradito il patto con gli elettori", anche se non bisogna "chiudersi in un recinto" ma cercare di ricostruire un nuovo cammino che parli "di diritti, lavoro e beni comuni". Un cammino che al momento sembra lontano dal Pd del neosegretario Guglielmo Epifani, a cui Vendola fa gli auguri senza però dimenticare "che i suoi alleati di governo manifestano a Brescia contro i giudici" ma anche da Grillo, che sostiene di fare la vera opposizione ma poi su temi concreti come quello dei bambini nati in Italia da stranieri prende "gli applausi da La Russa".

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