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Partite Iva: crollano in Italia e in Sardegna

Crollo Partite Iva Secondo i dati della Cgia di Mestre, nell'isola negli ultimi cinque c'è stato un crollo del 15% degli autonomi.

Crollano le partite Iva in Sardegna, la crisi colpisce duramente anche gli autonomi dell’isola, oltre ai lavoratori dipendenti. Infatti, i lavoratori “indipendenti” sardi, dal 2008 ad oggi, sono crollati di numero del 15%, e nessun’altra regione italiana ha fatto peggio: una parziale spiegazione delle tante proteste di questo periodo, non ultima quella dei “Forconi” che in questi giorni sta interessando tutto il paese. Anche altre regioni infatti hanno avuto un netto calo delle partite Iva, dalla Calabria (-13,1 per cento) alla Valle d'Aosta ( -12,5 per cento), mentre il segno positivo si è visto solo in Veneto (+0,4 per cento) e Abruzzo (+0,9 per cento).

I dati arrivano dalla Cgia (Associazione Artigiani Piccole Imprese) di Mestre, secondo cui in Italia negli ultimi cinque anni hanno chiuso l'attività ben 415mila partite Iva: I più colpiti da questa 'moria' sono stati i lavoratori in proprio, ovvero gli artigiani, i  commercianti e gli agricoltori: infatti, nello stesso periodo sono  diminuiti di 345mila unità. In quasi sei anni di crisi economica, la variazione dell'occupazione degli indipendenti è stata del 7 per cento: nel medesimo periodo, per ogni cento lavoratori autonomi, quasi 8 hanno chiuso i battenti. Una situazione di difficoltà, ricordano dalla Cgia, che però non ha visto un calo della pressione fiscale verso queste piccolissime realtà, mantenutasi attorno al 50 per cento. ''In  proporzione - spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – la crisi ha colpito in maniera più evidente il mondo delle partite Iva  rispetto a quello del lavoro dipendente. In termini assoluti, la platea dei subordinati ha perso 565.000 lavoratori, mentre in termini percentuali è diminuita solo del 3,2 per cento, con una quota del  numero dei posti di lavoro persi sul totale della categoria pari al  3,3 per cento. Tassi, questi ultimi, che sono meno della metà di  quelli registrati dai lavoratori indipendenti''.

Male anche l'andamento dei coadiuvanti familiari, ovvero i collaboratori familiari: la riduzione è stata di  78mila unità (-19,4 per cento). Anche i collaboratori occasionali o a progetto hanno subito un deciso ridimensionamento: la riduzione occupazionale è stata di 73mila unità (-15,7 per cento) e analogamente gli imprenditori, vale a dire i soggetti a capo di attività strutturate con dipendenti, sono diminuiti di 35.000 unità (-12,4 per cento). Le uniche categorie che hanno registrato risultati positivi sono stati i soci delle cooperative (+ 2mila, pari al +4,4 per  cento) e, soprattutto, i liberi professionisti. Gli iscritti agli  ordini e ai collegi professionali sono aumentati infatti di ben 115mila persone (+9,8 per cento).

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