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20 anni dopo: Berlusconi decaduto dal senato

Berlusconi decadutoL'ex premier ora rischia anche misure cautelari, ma la sua probabile fine politica non mette fine alla sua influenza.

Oggi, alle ore 17.35, l'agenzia Ansa ha battuto il lancio Flash "Berlusconi decaduto". È un atto simbolico che dopo 20 anni, l'uomo più ricco e potente d'Italia, che ha preso in prima persona o condizionato pesantemente tutte le decisioni importanti prese nel paese negli ultimi due decenni abbondanti, è per la prima volta fuori dal Parlamento e rischia seriamente di subire misure cautelari, visto che è condannato in via definitiva per frode fiscale. Dal punto di vista dei simboli è sicuramente un segnale fortissimo, mentre è meno chiaro cosa succederà nel paese come conseguenza, vista l'influenza culturale che la sua ideologia ha avuto negli ultimi vent'anni e considerato che i parlamentari eletti grazie a lui alle camere sono ancora tantissimi, e infine che il centrodestra dopo la scissione del Pdl in Nuovo Centro Destra e Forza Italia è dato in testa nei sondaggi.

Certo, l'immagine forte dell'uomo di successo che si presenta davanti alle telecamere per annunciare il suo impegno per il "paese che ama", sicuro di sé e capace di creare in pochi mesi un movimento in grado di prendere la maggioranza relativa dei voti, ne esce distrutta: gli anni e gli scandali, da quelli sessuali e quelli legati al denaro hanno fatto il resto, e ormai Silvio Berlusconi non è più quello che ha rappresentato. I media di tutto il mondo danno la notizia con vari toni, ma la più comune è quella della fine di un'anomalia, quella di un uomo che nel mondo occidentale concentra in una sola persona tutto il potere, politico, economico e anche culturale. Berlusconi però può anche essere finito, ma di certo non lo è la sua ideologia: la sua assenza di scrupoli, la sua capacità di parlare "alla pancia" delle persone, la sua volontà di avere e mantenere il potere nei modi più brutali, addirittura (se le accuse saranno confermate) comprando gli avversari politici, commettendo cioé l'atto più infame che si può compiere per violare una democrazia.

Berlusconi è ancora ben presente nel paese, nella concezione privatistica che molti italiani hanno di ciò che li circonda, nell'odio contro tutto quello che è Stato in quanto autorità, giustizia, settore pubblico, fisco, nell'ammirazione che molti hanno ancora per le sue gesta, anche sessuali, è di pochi giorni fa infatti lo striscione dello stadio Olimpico di Roma che mostrava ammirazione per le evoluzioni erotiche che l'ex premier avrebbe avuto con Belen, Nicole Minetti e Ruby insieme, è nella voglia matta di tanti italiani di valutare tutto in base alla ricchezza economica, alla volgarità, all'impunità che si fa casta, una delle tante caste che incrostano il paese non certo solo in politica.
E certo, l'eredità di Berlusconi è ben visibile anzitutto nel mondo politico, coi suoi avversari storici che votano la sua decadenza ma si preparano a darsi un leader che ha una genesi culturale ereditata dal mondo Fininvest degli anni '80, in un Movimento che si presenta come novità assoluta ma ha uno stile di arroganza leaderistica vendicativa molto simile al suo, oltre a professare un feroce populismo antitasse, antieuropa, antidiversità, antipolitica (è di oggi lo striscione del M5S al Senato "Fuori uno, tutti a casa") e che presenta punti in comune inquietanti con i peggiori momenti del centrodestra Berlusconiano (dalla legge Bossi - Fini in giù).
Insomma, Berlusconi grida al golpe e probabilmente non ha più una maggioranza di italiani pronti ad ascoltarlo. Ma le sue parole, quelle di oggi e quelle degli ultimi 20 anni, continuano a risuonare nelle orecchie di milioni di italiani, e c'è solo da sperare che nei loro cervelli siano decadute insieme alla sua carica di senatore.

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