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Marea Nera: Ministero chiederà i danni a E.On

Marea NeraAnnuncio dei parlamentari Pd isolani: il Ministro dell'Ambente vuole una causa contro la multinazionale tedesca.

Il Ministero dell’Ambiente chiederà i danni ad E.On per la “Marea nera” del 2011. Lo annunciano i parlamentari sardi del Pd Silvio Lai e Giovanna Sanna, dopo che nei giorni scorsi c’erano state forti polemiche per la mancata costituzione come parte civile del governo e della Regione Sardegna nel processo appena iniziato a Sassari. La vicenda è quella che l’11 gennaio di due anni fa portò allo sversamento di olio combustibile fuoriuscito da un foro nell'oleodotto che collega la centrale di Fiume Santo alla banchina sul mare dell’Asinara, invadendo le acque di uno dei golfi più belli del Mediterraneo. Ora Orlando sembra schierarsi a favore dell’intervento dello stato contro la multinazionale tedesca, e in particolare sembra che alla fine del processo in corso il Ministero chiederà, con una causa civile, i danni alla società.

L’inquinamento del 2011 non è l’unico problema creato dalla centrale di Fiume Santo sul territorio: di recente, infatti, ci sono state accuse da parte del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri, secondo i quali nell’area continuano ad esserci “gravi inosservanze” delle norme che vigono sulla tutela dell'ambiente. Questo avrebbe condotto il Ministero dell’Ambiente alla decisione di chiudere parte dello stabilimento, in particolare i gruppi a olio combustibile 1 e 2, che sono quelli maggiormente inquinanti. Nel Golfo dell’Asinara sono intervenuti di recente anche gli esperti dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), con un controllo dello “scorso 23 ottobre” i cui risultati, annuncia la deputata Sanna, “saranno comunicati a breve” e probabilmente dovrebbero confermare quanto già emerso dagli studi dei Carabinieri.

 

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